Body checking: quante energie e tempo sottrae, e perché soprattutto alle donne

Il body checking è l'atto compulsivo e ossessivo di osservare il proprio corpo - o parti di esso - e raffrontarlo con quello degli altri, divenendo spesso causa di ansia, depressione e isolamento. Vediamone le cause e i rischi per il benessere psicofisico.

È più forte di te: tutte le volte che passi davanti a uno specchio o a una parete riflettente, il primo istinto è quello di controllare che il tuo corpo sia “a posto”, che le tue cosce siano grandi il “giusto”, che il girovita sia stretto quanto necessario, che le braccia siano magre, che la pelle sia liscia e scevra di imperfezioni, brufoli, secchezza e che i capelli siano splendenti e forti.

Il problema, però, non è fare questo check in modo consapevole e solo quando ti trovi di fronte a uno specchio, ma pensarci continuamente e in modo ossessivo tutto il giorno, tutti i giorni, distraendo la tua mente dalle azioni quotidiane con pensieri, preoccupazioni e domande legate al tuo corpo e al suo stato di salute.

In questo caso, quando assicurarsi che il proprio corpo sia “in forma” e idoneo all’idea – spesso irreale – che abbiamo di lui, si parla, infatti, di “body checking“: un disturbo ossessivo-compulsivo sempre più diffuso, soprattutto tra le donne delle nuove generazioni. Di che cosa si tratta? Scopriamolo.

Che cos’è il body checking?

Fare attenzione al proprio corpo e ai suoi cambiamenti è un modo sano e intelligente di prendersi cura di se stessi. Solo osservandosi con regolarità e dedizione è possibile, appunto, accorgersi dei mutamenti che riguardano noi stessi ed essere allertati con celerità di possibili “minacce” per la nostra salute.

In generale, premurarsi di stare (e sentirsi) bene specchiandoci e guardandoci da più prospettive è un approccio importantissimo al fine di garantire il nostro benessere psicofisico. Quando, tuttavia, tale attenzione si trasforma in una vera e propria forma di “controllo“, ciò che era inizialmente mirato a farci stare bene si trasforma in un disturbo pervasivo e invalidante.

Il body checking, infatti, consiste nel monitorare il proprio peso, il proprio aspetto fisico, le dimensioni di alcune parti del corpo e/o il proprio viso più volte al giorno e in modo ansioso e preoccupato, trascorrendo gran parte del proprio tempo a pensare al corpo stesso e a compiere continui raffronti con quello delle altre persone.

In questo modo, il corpo diventa un’ossessione, tramutandosi nel pensiero principale dell’individuo che prova questo genere di disagio psicologico.

Tipologie e forme di body checking

Se osservare il proprio corpo diventa una preoccupazione costante e intrusiva e la necessità di farlo costella le nostre giornate, impedendoci di procedere con le nostre esistenze e inficiando la nostra serenità, è opportuno rivolgersi a un esperto che possa aiutarci a sciogliere le cause di tale comportamento e a farci comprendere le dinamiche che lo sottendono.

Prima, però, è importante capire quale sia la “forma” di body checking che ci riguarda e quale, di conseguenza, l’atteggiamento in cui si esplica. Come si legge su PCOS – Italia, le tipologie del disturbo possono manifestarsi nei seguenti modi:

  • Check del peso, ossia pesarsi più volte al giorno;
  • Check visivi, cioè specchiarsi e analizzare parti specifiche del corpo, come la pancia e le cosce;
  • Check tattili, consistenti nel pizzicare, toccare e misurare con le mani le proprie parti del corpo, valutandone le dimensioni;
  • Check di confronto, ossia guardare le altre persone e attuare dei paragoni tra i loro corpi e il proprio, trovando le differenze e gli aspetti “migliori” nei fisici altrui;
  • Check di rassicurazione, il quale conduce l’individuo che avverte il disagio a richiedere rassicurazioni costanti sul proprio aspetto fisico agli altri (dal vestito che indossiamo al notare se siamo ingrassati/dimagriti).

La situazione diventa ancora più critica, poi, nelle persone già propense a questo tipo di controllo, come quelle affette da dismorfismo corporeo o disturbi dell’alimentazione, acuendo lo stato di allarme e i check giornalieri, fino a creare una spirale di preoccupazione e malessere che spesso ingloba la persona nella sua totalità.

Cause e ragioni psicologiche e sociali

Ma quali sono le cause che conducono una persona a controllare ossessivamente il proprio corpo, il proprio peso e il proprio aspetto fisico?

Nella maggior parte dei casi, le motivazioni si possono ricollegare alla pressione sociale che permea la nostra società attuale, con standard di bellezza irrealistici e perlopiù irraggiungibili. Lo si evince anche dai video che spopolano su Tik Tok sotto l’hashtag #bodychecking, collettore di contenuti che mettono in mostra proprio la pratica compulsiva di osservare i corpi e misurarli, confrontarli, giudicarli.

Come si legge su Nssg Club:

Ognuna di queste immagini mostra un ideale univoco e spesso irraggiungibile di bellezza e corpo che non tiene minimamente conto né dell’età o della conformazione fisica naturale di un individuo né, tantomeno, della sua salute fisica e mentale. Il confrontarsi continuamente con gli altri, il sentirsi inadeguati rincorrendo una certa silhouette e monitorandone ossessivamente i cambiamenti può facilmente sfociare in ansia, insoddisfazione e, nei casi peggiori, in una vera propria compulsione che innesca o esacerba dismorfismo corporeo e alimentazione disordinata.

Soprattutto per le donne, soggette alla “supremazia” patriarcale che impone loro di essere sempre “conformi” all’ideale di bellezza imposto, senza prendere in considerazione le unicità e le caratteristiche peculiari di ciascun corpo, bensì appiattendo queste ultime al medesimo livello.

Affronta con dovizia di particolari questa tematica anche l’ultimo libro edito da Tlon della filosofa, editrice e scrittrice Maura Gancitano, Specchio delle mie brame, che tenta di decostruire il mito e l’illusione per cui la bellezza sia qualcosa di “oggettivo“, quantificabile e valida in egual misura per tutti gli individui, costituita di parametri e ideali che non si adeguano alla realtà.

In particolar modo per le donne, per le quali il culto della bellezza si è tramutato in una vera e propria “prigione“, asfissiandole e spingendole alla ricerca di una perfezione che, però, non esiste.

Rischi e conseguenze del body checking

I campanelli d’allarme che ci fanno comprendere di essere in una situazione di rischio per il nostro benessere psicofisico – in ambito di body checking – sono, come si legge su Sanitaria sportiva, i seguenti:

  • Gran parte della giornata è occupata dal chiodo fisso del body checking;
  • Controllare il proprio corpo crea ansia e depressione;
  • L’atto del body checking è una distrazione per svolgere le normali attività giornaliere di lavoro e/o personali;
  • Non ci si riesce a concentrarsi;
  • Si cerca di isolarsi e non si vuole socializzare;
  • Influenza l’alimentazione.

Le conseguenze possono, dunque, essere molto gravi per l’equilibrio psicologico dell’individuo che patisce questa condizione, portandolo ad affrancarsi dal resto delle persone e a vivere uno stato di ansia e infelicità profonde.

Per superarle, però, è possibile riconoscere il problema e rivolgersi a un esperto che sappia indicarci la strada migliore per lenire le ferite che ci portano a essere poco indulgenti verso noi stessi e a silenziare le voci sociali che ci impongono determinati standard, analizzando le cause di tali comportamenti e intervenendo su di essi mediante un percorso di terapia che sappia farci ritrovare il sereno.

Con o senza specchi.

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