Naso aquilino: perché non è un difetto estetico. Anzi
Il naso aquilino è stato spesso considerato, a torto, un difetto. Molte celebrity ne hanno fatto un vero e proprio punto di forza.
Il naso aquilino è stato spesso considerato, a torto, un difetto. Molte celebrity ne hanno fatto un vero e proprio punto di forza.
Ora, posto che in generale sia piuttosto ingiusto e controproducente considerare come “difetti” alcune caratteristiche fisiche, come appunto la conformazione di naso, bocca o orecchie, ad esempio, è necessario “riabilitare” l’immagine del naso aquilino, posseduto da donne e uomini decisamente affascinanti che hanno ben compreso come non fosse certo il giudizio sociale a poterli limitare nella vita e nel lavoro.
Pensiamo, ad esempio, se Barbra Streisand si fosse fatta influenzare da quanti le dicevano che, a causa del suo naso, era “brutta” e non adatta alla carriera cinematografica!
Prima di tutto, capiamo quali sono le caratteristiche principali di un naso aquilino, per imparare a riconoscerlo e a valorizzarlo, lungi dal nasconderlo o dal pensare di correggerlo in qualche modo.
Come suggerisce facilmente il nome, il naso aquilino prende quel nome perché richiama il becco di un’aquila; è infatti caratterizzato da un ponte nasale sporgente e da un dorso nasale piuttosto prominente, che può presentare talvolta anche un gobba.
Contrariamente a quanto qualcuno sostiene, non esistono prove che suffraghino l’esistenza di una correlazione tra l’appartenenza a una determinata etnia e la presenza del naso aquilino, conosciuto anche come naso romano, a becco, a uncino o dantesco.
Volendo giocare un po’ con la fisiognomica, e quindi associare determinate caratteristiche psicologiche o morali di una persona alla presenza di determinate caratteristiche fisiche, possiamo dire che chi ha il naso aquilino a quanto pare è una persona piuttosto determinata, idealista e con convinzioni decisamente forti, ben disposta a sacrificarsi per gli altri e per se stessa.
Sono anche persone forti e curiose, che non hanno paura di spingersi oltre i propri limiti e sfidare se stessi; si assumono con facilità i rischi per raggiungere i propri obiettivi, e lottano per quello in cui credono contro tutto e tutti; infine, sono persone che non si lasciano minimamente influenzare dai pareri degli altri.
Come per ogni altra caratteristica del nostro viso, anche per il naso aquilino esistono make-up e capelli adatti per valorizzarlo.
La parola d’ordine, nel caso dei nasi aquilini, è volume: è infatti meglio evitare tagli lisci, netti, piatti, e frange, che metterebbero ancor più in risalto il naso. Se i vostri capelli sono liscissimi e non ne vogliono proprio sapere di volumizzarsi, allora potete optare per delle leggere schiariture (almeno un paio di toni) se avete i capelli scuri; in caso contrario, vi può salvare l’acconciatura, legando una parte di capelli dietro la nuca e lasciando il viso scoperto.
Meglio i tagli morbidi e spettinati, con ciuffi laterali, seppur non troppo importanti, e mossi: caschetti e tagli scalati sono gli ideali.
Sarebbe bene evitare anche i capelli ricci, preferendo le onde su un taglio medio o corto, mentre se avete i capelli lunghi l’ideale sarebbe un taglio che porti i capelli all’indietro facendoli ricadere sui lati, così che la cornice creata addolcisca i tratti del viso.
Come detto, in caso di naso aquilino è importante puntare tutto sul volume: il taglio perfetto è uno scalato che doni morbidezza ai lati del viso. Lo stesso vale, ovviamente, per le acconciature: meglio preferire quelle morbide, da creare aiutandovi magari con schiuma e bigodini, o con la cotonatura. Se siete amanti dello chignon potete realizzarlo lasciando però che delle ciocche ondulate ricadano ai lati, per addolcire i tratti.
Per quanto riguarda il make-up, invece, si può giocare sul contrasto dei chiari-scuri, e quindi sarà necessario dotarsi di un fondotinta opaco, un correttore chiaro, una terra opaca, un pennello da correttore e uno da sfumatura. In questo modo si può procedere al contouring, mentre per il resto del viso è importante concentrarsi sugli occhi, per renderli più grandi e catturare quindi l’attenzione: sì all’eye-liner allungato, sì agli smokey eyes e, in generale, agli ombretti che giocano sullo stesso chiaro-scuro e vengono sfumati verso l’esterno dell’occhio.
Come detto, sono tante le donne del mondo dello spettacolo che sfoggiano con orgoglio (e perché non dovrebbero?) il loro naso aquilino; donne a cui all’inizio era stato detto che, in virtù della loro caratteristica particolare, non avrebbero mai sfondato, ma che hanno smentito i pronostici dimostrando che il naso aquilino è tutto, fuorché un difetto.
È chiaro, chi si sente a disagio con questa caratteristica fisica ha il diritto di correggerla o eliminarla, ricorrendo alla chirurgia, ma non è un diktat dato dal mondo dell’estetica, solo la risposta a un’esigenza personale. Per il resto, ecco una carrellata di celebrity che hanno fatto del loro naso “importante” un vero e proprio punto di forza.
La straordinaria attrice ha rivelato che nel 1975 il produttore Dino De Laurentiis la scartò per un ruolo in King Kong, ritenendola troppo brutta. Si sarà sicuramente pentito di quella decisione!
Anche alla diva, all’inizio della carriera, fu detto di essere “brutta” a causa del naso, e lei ha candidamente confessato di aver pensato alla rinoplastica, ma di non averla mai fatta perché non si fida di nessun chirurgo.
Niente ritocchini nemmeno per l’amata Carrie Bradshaw di Sex & the city.
La top model brasiliana da piccola veniva spesso presa in giro per il suo naso, e anche agli inizi della carriera alcune agenzie la rifiutarono per quello. Ovviamente, sappiamo com’è andata a finire.
La famosa tennista, moglie di Andre Agassi, non ha mai avuto problemi con il suo naso importante.
L’attrice de La casa di carta ha rivelato di aver sempre risposto picche a chi le chiedeva di fare una rinoplastica perché, benché non corrispondente agli standard di bellezza, il suo naso non le ha mai creato un problema.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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