Ogni giorno veniamo a contatto con una grande quantità di sostanze chimiche di cui, forse, non abbiamo consapevolezza. Non è solo una questione di inquinamento (in particolare dell’aria ma non solo), ma anche di prodotti per la casa, per l’igiene personale e cosmetici che ci ritroviamo a utilizzare.

Moltissimi tra questi prodotti potrebbero contenere i cosiddetti perturbatori endocrini: di cosa si tratta?

Cosa sono i perturbatori endocrini?

Come si legge sul sito del National Institute of Environmental Health Sciences,

i perturbatori endocrini sono sostanze chimiche naturali o artificiali che possono imitare, bloccare o interferire con gli ormoni del corpo, che fanno parte del sistema endocrino.

Per questa ragione si chiamano anche interferenti endocrini e sono associati a una serie di condizioni o patologie: la salute è infatti direttamente collegata con il sistema endocrino, che regola il rilascio degli ormoni sempre in quantità piccolissime.

È chiaro che se un ormone non viene rilasciato o viene rilasciato in quantità minore del solito, è come se qualcosa nel nostro organismo andasse in tilt. E purtroppo queste sostanze si trovano dappertutto: da alcuni imballaggi per alimenti ai giocattoli, fino ai pesticidi, ai prodotti per l’igiene o per la casa. E si trovano anche nei cosmetici.

I perturbatori endocrini più comuni nei cosmetici

Perturbatori endocrini
Fonte: iStock

ChemTrust fornisce l’elenco del perturbatori endocrini che verosimilmente può capitare di incontrare nei prodotti cosmetici, ovvero:

  • parabeni. Possono essere assorbiti attraverso la pelle e si trovano nelle creme per il corpo, nei prodotti per capelli e nelle creme solari. Alcuni di essi sono associati al cancro al seno;
  • triclosano. Si trova in detergenti per la persona e nei dentifrici;
  • sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche. Vengono individuate dall’acronimo Pfas e sono comuni in fondotinta e creme coloranti. Possono penetrare nell’organismo attraverso la pelle.

Come identificare i cosmetici sicuri

Chiaramente se non si usano del tutto cosmetici, il rischio di incontrare interferenti endocrini si abbassa di molto – ma non si elimina, perché sono contenuti anche altrove.

L’ideale è servirsi di prodotti che, quanto meno, abbiano ricevuto una certificazione di garanzia, come per esempio l’Ecolabel Ue, che attesta come il cosmetico che andiamo a usare non contiene sostanze nocive per l’organismo.

Esistono peraltro app specifiche in Unione Europea che consentono di identificare i cosmetici in base a se contengano o meno sostanze dannose, ma in ogni caso si può fare alla vecchia maniera e leggere l’etichetta. Prodotti non a marchio Ue sono assolutamente da evitare.

Rischi per la salute e categorie più a rischio

Perturbatori endocrini
Fonte: iStock

Ci sono alcuni segmenti di persone soggette a un maggiore rischio con l’esposizione agli interferenti endocrini, non solo quelli contenuti nei cosmetici. Questi rischi sono:

  • disturbo di deficit dell’attenzione o iperattività. Questa condizione è associata all’esposizione agli ftalati, ma non necessariamente diretta. Basta anche solo che la nonna materna sia stata esposta durante la propria gravidanza e il rischio di riscontrare il disturbo attraversa ben due generazioni;
  • scarsa risposta immunitaria. Se si è stati esposti a Pfas, è probabile che i vaccini non abbiano la stessa efficacia rispetto a chi non è stato esposto;
  • problemi metabolici. Sono legati all’esposizione a lungo termine con l’arsenico. Il rischio è il diabete o altri disturbi metabolici;
  • parto prematuro. È di solito associato anche questo ad alcuni ftalati;
  • pubertà prematura. Può essere causata da alcune sostanze chimiche contenute nell’olio di lavanda o in quello di melaleuca;
  • problemi riproduttivi. Alcuni perturbatori endocrini, come per esempio il dietilstilbestrolo, possono influenzare la fertilità e quindi la riproduzione.

Le alternative naturali e biologiche

Chiaramente esistono in commercio tantissime alternative naturali e biologiche. C’è solo l’imbarazzo della scelta (e di solito se c’è scritto anche vegan è un indizio positivo, ma non dimenticate di controllare gli allergeni).

Tuttavia la cosa importante da ricordare è: non fermatevi alla pubblicità. Leggere l’etichetta e l’INCI ci mette sempre in salvo da sostanze potenzialmente nocive o deleterie, ma soprattutto, se abbiamo dei dubbi, chiediamo sempre al medico o alla medica per essere indirizzati nel modo più sicuro possibile verso un prodotto che potenzialmente è di uso quotidiano, o quasi, come un cosmetico.

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