No tan, la tendenza "nobile" dell'estate 2021 che piace a 14 vip

Sempre più persone abbracciano la tendenza no tan, che consiste nel non prendere la tintarella: non si tratta solo di una questione estetica dalle radici antiche, ma anche di preservare la pelle e la salute.

Come per molte cose, l’abbronzatura non sempre fa bene alla salute, soprattutto se si esagera con essa. Per cui aumentano sempre più le persone che rifuggono la tintarella, sebbene un po’ di sole torna sempre utile per l’assimilazione della vitamina D.

Accanto a chi, in passato, prendeva il sole massivamente, quindi, sono in crescita le persone che abbracciano la tendenza no tan, che esclude completamente la possibilità di prendere la tintarella, come in effetti si diceva facessero gli aristocratici un tempo.

Cos’è la tendenza no tan?

Si tratta di una decisione ben precisa, quella di non prendere la tintarella in estate, è una tendenza estetica ma che è anche motivata dalla tutela della propria salute, in particolare per quanto riguarda la pelle e gli occhi. C

hi abbraccia la tendenza no tan, tende a uscire negli orari in cui il sole non picchia troppo oppure se è già buio, altrimenti si protegge con un gran cappello o addirittura un ombrello.

E naturalmente anche al mare cerca di proteggersi al massimo, con ombrelloni e teli, anche se è molto difficile rifuggire completamente il sole, dato che perfino gli ombrelloni filtrano un po’ i raggi solari nei giorni più caldi dell’anno.

L’abbronzatura nella storia

Una prima idea sull’abbronzatura a livello culturale si ebbe solo nell’800, quando il colorito influenzato dall’esposizione al sole descriveva l’attività del singolo.

Chiaramente gli aristocratici, che non svolgevano nessun lavoro (avete presente quando ne L’importanza di chiamarsi Ernesto, Oscar Wilde fa dire a un personaggio che finge di essere un nobiluomo che la sua principale attività è fumare per evidenziare come nella vita non faccia e non produca nulla?), non si esponevano al sole e avevano spessissimo un incarnato chiaro, mentre chi lavorava in campagna o nell’edilizia aveva la pelle spesso bruciata dal sole.

Secondo il sito Glass Onion, questa diversificazione era nata secoli prima, tanto che nel ‘600 Guido Reni dipinse un soggetto particolare: si trattava di una lotta tra puttini pallidi e puttini abbronzati, una metafora “angelica” per descrivere la lotta di classe.

Nel 1903 però Niels Ryben Finsen scoprì i vantaggi dell’esposizione al sole legati all’assimilazione della vitamina D, e intanto le classi subalterne si spostarono dai campi nelle fabbriche: avere il tempo per la tintarella diventò quindi roba da ricchi, ribaltando così l’immaginario collettivo.

No tan: i benefici per la pelle

Airc e MsdManuals annoverano i rischi negli eccessi della tintarella. Che, guardati da un altro punto di vista, si traducono nei benefici della tendenza no tan. Sono:

  • tutelare la salute degli occhi, dato che i raggi ultravioletti possono favorire le cataratte, causare problemi alla retina o, più raramente un melanoma all’occhio o un carcinoma squamoso della cornea;
  • prevenire recidive di herpes labiale o tumori alle labbra;
  • prevenire l’insorgenza delle rughe e dei tumori della pelle, che si generano a causa dell’azione della luce Uv sul nostro DNA.

C’è da dire che non tutte le persone risentono allo stesso modo della luce del sole, che, ribadiamo, presa a piccole dosi fa bene per l’assimilazione della vitamina D. Il modo in cui reagiamo alla tintarella dipende dalla concentrazione di melanina nella nostra pelle, ma a questo si deve aggiungere anche che non in tutti i luoghi del mondo il sole picchia allo stesso modo, anche in base a latitudine e longitudine terrestri.

È una semplificazione di massima, la nostra: a parità di giorno dell’anno e di orario, oltre che di condizioni atmosferiche, è più probabile scottarsi ad Acapulco che non a Capri. E quindi anche il modo in cui ci protegge dal sole varia da luogo a luogo, da persona a persona.

14 vip che hanno seguito la tendenza no tan

Per i vip che scelgono di non prendere il sole non si tratta solo ed esclusivamente di tutelare la salute della propria pelle, ma a volte anche esigenze lavorative.

Pensiamo ad esempio a un attore o a un’attrice che magari dopo l’estate deve girare un film in cui interpreta una persona molto malata da mesi in ospedale (e quindi impossibilitata a prendere il sole), oppure che vive in un luogo in cui il sole è visibile per poche ore in alcuni periodi dell’anno, oppure che “vive” di notte, come un vigilante o un infermiere, oppure ancora un vampiro. Idem per i modelli e le modelle, che devono far risaltare ciò che indossano, non la propria abbronzatura.

1. Madonna

2. Nicole Kidman

3. Elizabeth Hurley

4. Kirsten Dunst

5. Adele

6. Molly Ringwald

7. Dakota Fanning

8. Jessica Chastain

9. Bryce Dallas Howard

10. Billie Lourd

11. Laura Dern e Courteney Cox

12. Naomi Watts

13. Lisa Kudrow

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