I cosmetici solidi fanno bene a noi e al pianeta: ecco come utilizzarli e conservarli
I cosmetici solidi sono sempre più diffusi, ma qual è il modo corretto di utilizzarli e, sopratutto, di conservarli dopo l'uso?
I cosmetici solidi sono sempre più diffusi, ma qual è il modo corretto di utilizzarli e, sopratutto, di conservarli dopo l'uso?
Ovviamente, il principale vantaggio dei cosmetici solidi è la massiccia riduzione della plastica utilizzata per il confezionamento. Non solo perché spesso sono presentati “nudi” – come le famosissime barrette di Lush o i saponi fai-da-te – o con un semplice imballo primario, solitamente realizzato con carta o cartone riciclabile, ma perché grazie all’assenza di acqua (che costituisce invece una percentuale importante dei prodotti liquidi, addirittura l’80% degli shampoo) hanno un volume estremamente ridotto rispetto ai flaconi tradizionali.
Questo non si traduce solo in una maggiore praticità, ma anche in un’importante riduzione dell’impronta di carbonio legata allo stoccaggio e al trasporto, che si riduce ulteriormente se pensiamo alla concentrazione del prodotto: ad esempio, uno shampoo solido di circa 80gr dura in media 3 volte di più di una bottiglia da 250ml.
Essere privi di acqua (o, più tecnicamente “anidri”) significa anche che molti ingredienti non diventano obsoleti nella formulazione: non sono più necessari conservanti, chelanti, regolatori di pH e texturizzanti, con una sensibile riduzione del numero di materie prime necessarie.
L’utilizzo specifico dei cosmetici solidi dipende dal loro utilizzo: uno shampoo e un dentifricio solidi, infatti, richiederanno passaggi leggermente differenti. Il principio di base, però, è lo stesso: a questi prodotti deve essere aggiunta una piccola quantità d’acqua e, solitamente, possono essere applicati sia direttamente sulla zona interessata o creando una piccola schiuma tra le mani prima dell’utilizzo.
Meno immediato è sapere qual è la cosa corretta da fare dopo l’utilizzo. La maggior parte dei prodotti cosmetici convenzionali viene fornita in imballaggi di plastica (spesso realizzati con conservanti petrolchimici), quindi la domanda su come conservarli correttamente di solito non si pone. Ma quando si tratta di cosmetici solidi, magari non imballati, è il dubbio su come conservarli – e, all’occorrenza, trasportarli – sorge spontaneo.
Perché i cosmetici solidi durino, è importante tenerli lontani dal loro più grande nemico: l’umidità! Una volta che utilizzati, la cosa migliore da fare è lasciarli asciugare all’aria. Il modo più semplice per farlo è posizionarli su un portasapone che drena l’acqua, ma è possibile utilizzare anche apposite bustine o un barattolo in vetro con il coperchio traforato o perforato, che lasci uscire l’umidità proteggendo il prodotto da eventuale sporcizia.
Questo è un pratico sistema anche per trasportare i cosmetici solidi.
La formulazione di un cosmetico solido richiede l’utilizzo di ingredienti puri in polvere o di ingredienti naturalmente anidri come burri, oli e cere. Tendenzialmente quando si parla di cosmetici solidi si fa riferimento a quelli in forma di saponetta, spesso ottenuti a caldo, che possono essere utilizzati per la pulizia e per l’emollienza (shampoo solido, dentifricio…), ma sul mercato sono disponibili anche in polvere, sia sfusa che compressa in pastiglie. Generalmente lavorate a freddo, sono tendenzialmente utilizzate per la pulizia e l’assorbimento (shampoo secco, detergente viso).
Oltre al più conosciuto e diffuso sapone (anche nella versione bagnoschiuma), tra i cosmetici solidi rientrano quindi shampoo e balsamo, prodotti per la detersione della pelle del viso o struccanti, dentifricio, deodorante e prodotti per aiutare la depilazione a lametta o la rasatura della barba. Oltre ai deodoranti, sono disponibili anche veri e propri profumi in formato solido. La mancanza di acqua, invece, rende difficile la creazione e la produzione di prodotti idratanti e antietà.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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