Tutti usiamo quotidianamente prodotti per la cura della persona ma pochi di noi si domandano se questo possa avere un impatto negativo sull’ambiente. Per uno stile più sostenibile ed ecobio oggi c’è la possibilità di scegliere accessori e cosmetici zero waste: pelle e ambiente ringrazieranno.

Continuate a leggere: vi diciamo tutto sul trend zero waste che sta conquistando sempre più persone!

Prodotti con packaging plastic free

Uno degli aspetti principali dei cosmetici zero waste è il privilegiare prodotti che per i packaging usano plastica riciclata, bioplastica o carta. Fortunatamente nell’industria cosmetica l’offerta è sempre più variegata, così che chi vuole impegnarsi in scelte a supporto dell’ambiente possa soddisfare a pieno le proprie esigenze.

La plastica è il materiale che finora è stato più utilizzato per i packaging cosmetici: questi non possono essere riciclati e contribuiscono ad avere un impatto negativo sull’ambiente. Secondo il WWF si stima che ogni anno siano disperse negli oceani fino a 12,7 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica.

Senza dimenticare le microplastiche, che finiscono per essere ingerite dagli organismi marini. Anche l’industria cosmetica ha un impatto notevole sulla dispersione di microplastiche nelle acque: fortunatamente in Italia dal gennaio 2020 è vietato produrre e commercializzare specifiche categorie di prodotti cosmetici all’interno dei quali sono contenute microplastiche, come i prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante.

Meno uso di flaconi e vasetti in plastica, quindi, e più spazio alle confezioni in carta, che si rivelano perfette
per contenere i cosmetici solidi. Non ne avete mai sentito parlare?

I cosmetici solidi

Si tratta di cosmetici che non hanno niente di meno rispetto a quelli tradizionali… Tranne l’acqua! L’assenza di questo ingrediente fa sì che si possano imballare con la carta e ne sono un esempio i diffusissimi shampoo solidi. Ma attenzione: il potere lavante e la capacità di generare schiuma non hanno niente da invidiare agli shampoo tradizionali. Sul mercato sono presenti varie proposte: scoprite qui una selezione di shampoo solidi.

Attenzione però a non confondere lo shampoo solido con le saponette comuni. L’aspetto potrebbe portarci ad assimilarli, ma la loro composizione è ben differente: il pH del sapone è basico e tende a seccare i capelli.
Lo shampoo solido, invece, è formulato con gli stessi tensioattivi dello shampoo tradizionale (tranne l’acqua) e non presenta problematiche per chioma e cuoio capelluto.
Un ultimo super vantaggio da segnalare derivante dall’uso dello shampoo solido è la sua comodità in viaggio: può essere portato in aereo senza restrizioni e non c’è rischio che ingombri eccessivamente o si rovesci!

Dischetti struccanti riutilizzabili

Come qualsiasi esperto di beauty potrebbe consigliare, struccarsi ogni sera è un gesto di cura per la nostra pelle: rimuoviamo le impurità e lo smog ed è una coccola prima di andare a dormire. Ma pochi si fermano a riflettere sull’impatto ambientale che ha un gesto così semplice come la rimozione del make-up dal viso: la maggior parte delle persone, infatti, usa dischetti in cotone monouso o salviette imbevute. Pochi sanno che il cotone è trattato con soluzioni chimiche e sottoposto ad un processo di sbiancamento prima di essere usato in cosmetica.

Se a questo aggiungiamo che sui dischetti monouso applichiamo prodotti struccanti di vario genere, stiamo producendo un rifiuto generico non differenziabile. Non proprio una scelta ecofriendly, quindi.
Ma una soluzione c’è: i dischetti struccanti riutilizzabili sono una valida alternativa. Come dice il nome, possono essere usati moltissime volte in quanto, dopo il loro utilizzo, basta lavarli con un detergente delicato o in lavatrice. La maggior parte sono in cotone o in bamboo.

Come si usano? È suggeribile inumidire il dischetto prima dell’uso e apporre su di esso il detergente scelto: questo renderà più semplice la rimozione del make-up. Se usato per struccare gli occhi, è importante ricordare che quest’area è estremamente delicata: occorre quindi usare i dischetti con movimenti dolci e senza sfregare.
Curiose? Non ci sono più scuse per non passare all’alternativa green per struccarsi! Scopri qui i dischetti
lavabili

Spazzolino e spazzola per capelli in bamboo

La regola vuole che lo spazzolino vada cambiato ogni 3 mesi. Questa è una buona abitudine, ma qual è il suo impatto sull’ambiente? Se consideriamo che lo spazzolino usato va smaltito nell’indifferenziato e la confezione di imballaggio di quello nuovo contiene spesso plastica, è evidente che siamo contribuendo a inquinare l’ambiente anche con un gesto così semplice.
La soluzione ecofriendly è scegliere lo spazzolino in bamboo: moltissime aziende lo vendono anche in confezioni senza plastica.
Il bamboo è un materiale naturale e può essere smaltito nell’organico. Attenzione però allo smaltimento corretto degli spazzolini in bamboo quando vanno sostituiti.

Per avere un impatto positivo sull’ambiente bisogna riciclarlo in modo corretto, ovvero rimuovere le setole con il supporto di una pinzetta. Queste finiranno nella raccolta indifferenziata. Il manico in bamboo, invece, potrà essere smaltito nei rifiuti organici.
Lo stesso discorso può essere applicato alla spazzola per capelli in bamboo. Per chi è attento al tema, molte
spazzole sono anche cruelty free, in quanto presentano setole non di origine animale (a differenza delle spazzole con setole provenienti dal pelo dei cinghiali). Le spazzole in bamboo sono adatte a tutti i tipi di capelli e possono essere usate anche per i più piccoli!

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