Baby botox: tra botox preventivo ed età sempre più giovane della prima iniezione

Se una volta era quasi esclusivamente riservato alle celebrities, oggi il la tossina botulinica appare sempre più alla portata di chiunque desideri prevenire i segni del tempo, rivelando una bellezza “senza età”: nasce così il baby botox, trattamento alleggerito ma altrettanto efficace e apprezzato.

Le iniezioni antirughe di tossina botulinica rappresentano ormai una pratica piuttosto comune. Recentemente, i principali motori di ricerca hanno visto un incremento in termini di ricerche online legate al termine baby botox, che riguarda una procedura medico-estetica in versione alleggerita, caratterizzata da micro-filler di botulino impiegato in quantità decisamente ridotte.

Indicato intorno ai 30-35 anni, il baby botox permette infatti di prevenire i primi segni del tempo che coinvolgono il volto, conferendo al viso un aspetto levigato e visibilmente più giovane.

Divenuto dunque un trend, complice il desiderio di apparire esteticamente al meglio, il baby botox offre risultati concreti e immediati, motivo per cui tale trattamento ha subito una netta inversione di marcia: se dapprima infatti tendeva a suscitare l’interesse degli over 35, oggi la risposta dei Millennial così come della Generazione Z nei confronti del baby botox è sempre più ampia.

L’età media in cui si sceglie di ricorrere al trattamento si è infatti ridotta tra i 20 e i 30 anni, cosa che solo fino a qualche anno fa, era pressoché impensabile, poiché le generazioni precedenti non erano condizionate, almeno in giovane età, dalla medesima ansia legata all’invecchiamento.

In un articolo pubblicato su The New York Times, il dermatologo newyorkese Panta Rouhani Schaffer ha affermato, dopo aver constatato negli ultimi anni un incremento di giovani pazienti che scelgono di ricorrere al baby botox: 

molti Millennial danno la priorità al prendersi cura di sé stessi fin da giovanissimi, credono davvero nella prevenzione. Questa tendenza è stata senza alcun dubbio amplificata dalla pandemia, durante la quale le persone hanno trascorso tantissimo tempo davanti allo schermo del computer per interagire e relazionarsi con gli altri.

Questo porta dunque a riflettere su come sempre più persone, uomini e donne indistintamente, tengano a preservare la propria immagine, desiderando proporre agli altri la versione migliore di sé anche a costo di ricorrere a trattamenti medico-estetici in grado di “fermare il tempo”.

Cosa si intende per baby botox?

Con l’espressione baby botox si fa riferimento alla pratica di ricorrere alla tossina botulinica già a partire dalla giovane età, intorno cioè ai 20/30 anni, con l’obiettivo di prevenire la comparsa di rughe e segni del tempo sul viso, offrendo al contempo un’immediata “freschezza” allo sguardo che appare così più disteso e visibilmente più giovane, sfruttando dosaggi di tossina botulinica notevolmente inferiori rispetto a quanto avviene comunemente con i filler.

Ed è esattamente la metodologia di somministrazione del botox a giocare un ruolo fondamentale nel convincere sempre più giovani a sperimentare il baby botox. Se agli albori del botox convenzionale tale trattamento congelava i muscoli facciali, restituendo un effetto artefatto e innaturale, oggi le cose, grazie alle tecniche più innovative applicate alla medicina estetica, sono nettamente cambiate: è comunque possibile ottenere ottimi risultati preservando la naturale bellezza del volto e, al contempo, andare a ridensificare i tessuti cutanei in maniera lieve e mirata, ma pur sempre efficace.

Come viene utilizzato il baby botox

Il baby botox prevede l’utilizzo di 20-35 unità di tossina botulinica, distribuite mediante microiniezioni su più muscoli del viso: in genere vengono inoculate dalle 2 alle 12 unità di botox sulla fronte, da 20 a 22 unità sulla glabella e nell’area circostante la fronte dove compaiono le rughe glabellari, dalle 3 alle 4 unità agli angoli dell’occhio angoli degli occhi, restituendo un aspetto visibilmente rinfrescato ma molto naturale.

Sebbene queste infiltrazioni non abbiano la medesima durata del botox tradizionale, complice il dosaggio ridotto e la capacità di movimento muscolare da parte delle aree coinvolte, possono comunque fare la differenza, rendendo l’aspetto più levigato. 

I risultati del baby botox

Il baby botox funziona esattamente come il botox convenzionale, seppur in maniera decisamente più delicata, restituendo un risultato più naturale. La tossina botulinica agisce inibendo gli stimoli nervosi che determinano la contrazione dei muscoli facciali, in particolare quelli mimici, che, risultando così paralizzati, appaiono più distesi e rilassati, con conseguente appianamento delle piccole rughe. 

Migliora dunque l’aspetto della pelle, visibilmente più giovane, così come dello sguardo più fresco, disteso e riposato, il tutto senza però stravolgere le caratteristiche del volto.

Poiché il baby botox permette di preservare buona parte della funzionalità dei muscoli mimici, l’effetto restituito dal trattamento è in genere meno evidente rispetto al botox tradizionale perché viene conservata l’espressività del viso.

Tuttavia il baby botox non offre ottimi risultati solo legati alla prevenzione dell’invecchiamento: le micro-iniezioni di tossina botulinica permettono infatti di ridurre la produzione di sebo, migliorando la grana cutanea, riducendo i pori dilatati e intervenendo attivamente sui processi infiammatori responsabili dell’acne.

I risultati legati al trattamento tendono a mantenersi soggettivamente per circa 3 o 4 mesi. Qualora però il baby botox venga associato ad ulteriori trattamenti quali filler all’acido ialuronico ad azione riempitiva, l’effetto ottenuto può facilmente estendere la propria durata dai 6 ai 12 mesi. 

Baby botox: conseguenze e rischi

Per quanto sia di per sé meno rischioso delle iniezioni così come dei filler viso, il botox non sempre rappresenta una “cura miracolosa”: viene da sé che procedere con cautela, in particolare quando si inizia il trattamento da giovani, è fondamentale.

Tra i vantaggi presentati dal trattamento medico-estetico compare l’impermanenza della tossina botulinica: questo significa che, qualora si superi il dosaggio previsto, l’effetto svanirà progressivamente senza comportare alterazioni del viso a lungo termine. Tuttavia dosi di botox particolarmente elevate e prolungare nel tempo possono atrofizzare i muscoli facciali, riducendone la forza: il baby botox ridurrebbe di fatto il rischio, in virtù dei dosaggi ridotti di tossina che, se sospesa, permetterebbe comunque a tali muscoli di ricostituirsi allo stato originario, come evidenziato da studi scientifici a riguardo.

Sebbene sia raro, alcuni pazienti che iniziano il trattamento baby botox ricorrendo a dosi elevate di tossina intorno ai 20 anni hanno riscontrato come la pelle si sia assottigliata nel corso del tempo: tuttavia per quanto tale tesi non sia in alcun modo supportata da evidenze scientifiche, alcuni studi suggerirebbero invece come il botox sia in grado di migliorare l’elasticità cutanea. In questo caso infatti, la pelle potrebbe apparire più sottile o screpolata semplicemente in virtù di una riduzione della massa muscolare a supporto del tessuto cutaneo.

Per scongiurare tali eventualità, sarebbe comunque opportuno applicare unitamente al baby botox trattamenti conservativi, coadiuvando la tossina mediante una routine che supporti le principali esigenze della pelle del viso a cominciare dall’utilizzo quotidiano di un fattore di protezione solare (SPF).

Per quanto invece concerne la “preoccupazione” che il corpo, in particolare la pelle, possa abituarsi al botox, smettendo così di svolgere i più comuni processi fisiologici, gli esperti tendono ad essere rassicuranti, sottolineando che ad oggi non esistono evidenze scientifiche a riguardo.

Certo è che il buonsenso, così come la misura, sono comunque basilari quando si sceglie di intraprendere un percorso estetico di questo genere. Meglio puntare tutto sulla naturalezza, senza stravolgimenti: la bellezza è soggettiva, e i processi legati all’invecchiamento sono naturali.

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