Il sapone nero africano (o sapone marocchino) deve il suo nome al fatto che in Africa Occidentale la sua preparazione è una vera e propria tradizione secolare. Si tratta di un sapone dal colore molto scuro (verde intenso, marrone o nero corvino, a seconda degli ingredienti) e di consistenza pastosa.

Caratteristico della zona dell’Essaouira, si ottiene a partire dall’olio d’oliva e a questo, infatti, deve la sua profumazione tipica. Nel mondo marocchino è sempre stato utilizzato per la cura e la pulizia del corpo. Oggi è impiegato negli Hammam, nei centri termali e nelle SPA, solitamente abbinato a un guanto esfoliante. Si può acquistare anche in erboristeria, nei centri estetici o nei negozi specializzati in prodotti biologici, facendo attenzione alla sua composizione, che sia il più possibile originale e naturale.

I trattamenti per il corpo a base di sapone nero sono adatti a tutti, sia agli uomini che alle donne. Meno consigliato è l’utilizzo sul viso, dove la pelle è più delicata, soprattutto nella zona del contorno occhi. In questo caso, più che il sapone nero, sono adatti l’argilla bianca e verde e il ghassoul oppure una formulazione di sapone nero più delicata e diluita.

Ma gli utilizzi del sapone nero non si fermano a quelli estetici e di bellezza.

Il sapone nero: come usarlo e proprietà

gommage sapone nero
Fonte: web

Il sapone africano abbonda di vitamine A, E e D, contrasta l’azione dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare. Ha proprietà antiossidanti e stimola la produzione di collagene, fondamentale per mantenere la pelle elastica e senza rughe. La sua particolare consistenza lo rende adatto a diversi utilizzi. Infatti, nonostante sia solido, una volta lavorato con le mani si ottiene una sorta di crema, facile da massaggiare o da diluire. La pelle trae numerosi benefici da questa applicazione, ma si può usare anche in altri modi.

Ci sono almeno 5 motivi per cui vale la pena provarlo e altrettanti utilizzi:

  • Il sapone nero pulisce e nutre a fondo la pelle, ma senza risultare aggressivo né ungere. Consente di eliminare lo strato superficiale delle cellule morte presenti sull’epidermide e di eliminare le tossine.  I risultati sono immediatamente visibili: pelle morbida e luminosa, dall’aspetto più sano e giovane.
  • Abbinato a un guanto esfoliante le sue proprietà si intensificano. Infatti, soprattutto negli Hammam, il rituale completo di cui il sapone nero è protagonista prevede un iniziale massaggio con la crema a cui si aggiunge quello con un apposito guanto. Lo step successivo sono il bagno turco e talvolta un nuovo massaggio con sapone di Aleppo.
  • Il sapone nero è un buon antiforfora naturale da usare prima o dopo lo shampoo: basta massaggiarne una piccola quantità sul cuoio capelluto e poi sciacquare con cura.
  • Il sapone nero diluito viene usato anche per la pulizia domestica come suggerisce la guida Tuttogreen. Aggiungete una parte di sapone nero ogni 4 parti di acqua: otterrete così un buon detersivo naturale per lavare piatti, pavimenti e capi di colore bianco. Dato il suo elevato potere sgrassante può essere impiegato anche per la pulizia del forno.
  • Due tappi di sapone nero diluito nell’acqua della vasca contribuiscono a creare un bagno rigenerante per la pelle.

Ricetta fai da te del sapone nero

sapone nero
Fonte: web

Il sapone nero può anche essere realizzato in casa con i seguenti ingredienti:

  • 500 gr di olio extravergine di oliva
  • 100 gr di olive nere intere denocciolate
  • 250 ml di acqua di fiori d’arancio
  • potassa (carbonato di potassio)
  • olio essenziale di eucalipto

Serviranno poi:

  • recipienti per il bagnomaria
  • cucchiaio di legno
  • colino per filtrare l’olio

La preparazione fai da te comincia unendo l’olio alle olive: il composto si fa riposare per 24 ore. Trascorso questo tempo si filtra l’olio utilizzando un colino e si passa alla fase della bollitura a bagnomaria, nei due recipienti messi uno nell’altro. In quello piccolo si scioglie la potassa, insieme all’acqua di fiori d’arancio, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno.  In questa fase bisogna fare molta attenzione agli schizzi bollenti. Quando la potassa è completamente sciolta e il composto è diventato denso, si aggiunge l’olio d’oliva precedentemente filtrato e si mette il tutto a fuoco lento.

Si deve ottenere un composto traslucido a cui, solo una volta raffreddato, va aggiunto l’olio essenziale di eucalipto, per alleggerire la profumazione. Va poi fatto solidificare negli appositi stampi per sapone per almeno due settimane. Il prodotto così ottenuto non scade e non si rovina col passare del tempo. L’unica accortezza è staccare volta per volta la quantità di sapone necessaria, per non rovinare l’interno panetto, soprattutto se si utilizza sotto la doccia. Così facendo, si andrebbe a inumidire l’intero quantitativo di sapone.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!