La scienza e la tecnologia progredisce sempre più velocemente, e questo ha a che fare anche con le terapie che possiamo trovarci ad affrontare di fronte a un determinato problema o questione di bellezza o salute. Una delle nuove terapie che viene utilizzata per diversi scopi è la red light therapy, tuttavia alcuni hanno dei dubbi sui rischi che possa presentare.

Ne parliamo qui, ricordandovi che le nostre sono informazioni di massima, ed è bene che, in caso di perplessità, vi consultiate con i vostri specialisti di fiducia.

Cos’è la red light therapy?

Come si legge su WebMd, viene chiamata anche terapia laser a bassa potenza o fotobiomodulazione.

È un trattamento che, come accennato, può essere utilizzato per contrastare problemi a diverse parti del corpo, come la pelle e i muscoli: in pratica, si avvale di luce rossa a bassa potenza per influenzare le cellule, accrescendo la produzione mitocondriale. Si viene esposti a una luce rossa a led, che penetra in profondità nella pelle, aiutandola ad autorigenerarsi e ripararsi.

La red light therapy si avvale di diversi dispositivi, alcuni dei quali possono essere utilizzati dal paziente o dalla paziente in casa, ma naturalmente questi ultimi non sono potenti come quelli utilizzati in un centro in cui si effettua questo trattamento.

I dispositivi consistono in maschere, lettini, pannelli e bacchette, tutti capaci di emanare luce rossa a bassa potenza per contrastare diverse questioni di salute.

I benefici della luce rossa per la pelle

Si ritiene che la red light therapy presenti dei benefici nella levigazione delle rughe, poiché – il condizionale è d’obbligo, dato che non tutti i pareri sono convergenti – stimolerebbe la produzione di collagene, una sostanza secreta dallo stesso organismo che mantiene la pelle elastica.

Inoltre il trattamento contrasterebbe i segni causati dai danni da esposizione eccessiva alla luce solare e anche l’acne. Non solo agirebbe sulla riduzione dell’infiammazione ma anche sulla riduzione dei segni cicatriziali.

Red light therapy e benessere generale

Il trattamento si ritiene abbia effetti benefici contro:

  • la demenza. In alcuni casi, ma non ci sono studi veri e propri se non in dimensioni limitatissime, la terapia ha migliorato la memoria di pazienti affetti da demenza, agevolandone il riposo ed evitando gli accessi d’ira che talvolta caratterizzano questa malattia;
  • il dolore. Dato che la luce rossa interviene su alcune cause di infiammazione, può lenire alcuni tipi di dolore, per esempio in chi soffre di disfunzione temporomandibolare;
  • l’artrite e la tendinopatia. In questo caso non si tratta solo di lenire il dolore, ma anche di ridurre la rigidità che si presenta spesso al mattino nei pazienti e nelle pazienti che soffrono di queste condizioni;
  • l’alopecia negli uomini, ma solo se ha cause genetiche.

Talvolta si ricorre alla red light therapy per ridurre il girovita e simili, ma poi questa riduzione, che è solo temporanea, non si traduce anche in una perdita di peso.

Terapia della luce rossa: è sicura?

Se vi trovate in uno studio medico, il livello di sicurezza del trattamento è molto alto, ma a casa, quando fate da voi non è la stessa cosa, perché la luce rossa può causare piccole vesciche e rossore sulla pelle, senza dimenticare i potenziali danni agli occhi se non indossate gli opportuni occhialini protettivi.

Certo qualche piccolo rischio ci può essere anche in uno studio medico, ma si tratta di casi limite. Sono inoltre da sfatare due miti: in base a ciò che sappiamo ora la red light therapy non provoca il cancro e inoltre può essere effettuata anche dalle donne in gravidanza.

I costi e dove effettuarla

Come detto, la red light therapy può essere effettuata in casa, ma i luoghi più comuni sono lo studio del dermatologo o della dermatologa, una clinica specializzata in dermatologia o ancora in una spa in cui sia presente una persona specializzata in medicina estetica.

Ogni seduta di aggira attorno alcune decine di euro.

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