Nepo baby, chi sono e perché dovrebbero imparare a dire il loro privilegio
I figli d'arte sono sempre esistiti, ultimamente però si parla spesso di "nepo baby". Ma chi sono? E perché il termine è virale?
I figli d'arte sono sempre esistiti, ultimamente però si parla spesso di "nepo baby". Ma chi sono? E perché il termine è virale?
Abbreviazione di nepotism baby, l’espressione “nepo baby” è diventata virale sui social media negli ultimi anni come un’etichetta per i figli (ma anche «sorelle/fratelli di» o «amiche/amici di») delle star di Hollywood – e più in generale del mondo dello spettacolo – che hanno intrapreso una carriera nell’industria dell’intrattenimento sfruttando i privilegi che il loro status di nascita offriva loro senza volerli riconoscere.
L’ultimo caso è quello di Lily-Rose Depp, la figlia dell’attore Johnny Depp e della cantante Vanessa Paradis, che il 16 novembre, in un’intervista a Elle ha rifiutato questa etichetta, rivendicando i suoi successi – tra cui il lavoro come modella sulle passerelle dell’alta moda nonostante sia alta 1,70 cm – come frutto unicamente del suo duro lavoro, minimizzando l’influenza dei genitori.
Le persone avranno idee preconcette su di te o su come ci sei arrivato, e posso sicuramente dire che niente ti farà ottenere la parte se non essere giusto per la parte. Forse metti il piede nella porta, ma hai ancora il piede nella porta. C’è molto lavoro che viene dopo.
Ma è proprio questo il punto: la maggior parte delle persone non ha accesso a quelle opportunità. E gran parte di quelli che arrivano in vetta lo fanno al prezzo di sudore, fatica, porte in faccia.
A ricordarlo in una Instagram story, schierandosi contro le nepo-baby del mondo della moda, è stata Vittoria Ceretti, la modella bresciana 24enne che ha ricordato come il cammino verso la vetta (o in questo caso, la passerella) non sia lo stesso per tutte:
Capisco perfettamente il “Sono qui e lavoro duramente” – scrive – ma adorerei vedere se anche tu riuscissi a superare i primi cinque anni di carriera che ho vissuto io. Non parlo dell’essere rifiutata, perché so che anche tu ci sei passata, che potresti raccontarmi la tua storiella triste (anche se, alla fine della giornata, puoi sempre andare a piangere sulla spalla di papà nella tua villa a Malibu), ma che ne sai di cosa significhi non avere i soldi per un volo di ritorno per tornare a casa dalla tua famiglia?
Che ne sai di cosa significhi aspettare ore in fila per un casting o un fitting per poi vedere una nepo baby sorpassarti direttamente dal caldo posto a sedere di una Mercedes con autista e con tanto di amico/assistente/agente che si prende cura della sua salute mentale?
Quello di Cerretti – che ha ricevuto moltissime risposte e apprezzamenti di colleghe che hanno raccontato la loro storia, ampliando il discorso anche alle questioni razziali – non è un attacco al privilegio, quanto piuttosto alla volontà di chi si dimostra decisa a negarlo:
Non sono nata su un cuscino bello e sexy con vista panoramica. So che non è colpa tua ma, per favore, apprezza e sii consapevole del contesto da cui provieni.
Qualche giorno dopo l’intervista di Depp, in un’intervista con The Cut pubblicata il 21 novembre, la figlia di Madonna, Lourdes Leon, ha condiviso la sua visione sul fenomeno dei nepo-baby, spiegando che «di solito sono piuttosto orribili, e mia madre e mio padre mi hanno cresciuto per essere molto più intelligente di così».
La sua presa di distanza, però, dimentica un elemento: il nepotismo in questione non è un tratto caratteriale né educativo: è un privilegio intrinseco. E non solo perché i nepo-baby sono ricchi, ma soprattutto perché hanno connessioni e contatti, e crescono immersi in spazi esclusivi, con la possibilità di dedicarsi interamente al raggiungimento del successo, che molto spesso raggiungono sia che siano i migliori nel loro campo, sia che non lo siano.
Il problema è che i nepo-baby sembrano voler negare questa evidenza, o peggio, narrare il privilegio che li ha portati alla fama come un ostacolo che hanno dovuto superare.
Non tutti i “figli di” sono nepo baby, ma nel mondo dello spettacolo sono tantissimi i “figli d’arte” che hanno avuto successo grazie ai privilegi offerti dall’eredita familiare. Quali sono i più famosi?
L’attrice di Batman, Big Little Lies e Animali Fantastici è addirittura doppia (per non dire tripla) figlia d’arte: il padre, infatti, è il cantante Lenny Kravitz, mentre la madre è l’attrice Lisa Bonet, che ha da poco annunciato la separazione dall’attore Jason Momoa, con cui stava da quasi 16 anni.
Anche i figli di Will Smith – Jaden e Willow – sono “figli d’arte” da entrambi i rami della famiglia: la madre, infatti, è l’attrice Jada Pinkett Smith.
Molti la conoscono solo come la Robin di Stranger Things, ma anche Maya Hawke è doppia figlia d’arte: la madre, infatti, è l’attrice Uma Thurman e il padre l’attore e regista Ethan Hawke.
Anche la star di 50 Sfumature di Grigio ha un lignaggio a tutto tondo nello star system: la madre è l’attrice Melanie Griffith, il padre l’attore Don Johnson ed è nipote dell’attrice Tippi Hedren.
L’attore e attivista green Alessandro Gassman è figlio e padre d’arte: il padre, infatti, era l’attore Vittorio Gassman, di cui ricorre quest’anno il centenario. Il figlio Leo, invece, è un cantante, vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo 2020 e uno dei 22 big di Sanremo 2023. Anche lui, è figlio d’arte da entrambi i lati: la madre, infatti, è l’attrice Sabrina Knaflitz.
Curiosa, polemica, femminista. Leggo sempre, scrivo tanto, parlo troppo. Amo la storia, il potere delle parole, i Gender Studies, gli aerei e la pizza.
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