Ecco i veri motivi per cui ti mangi le unghie in modo compulsivo (e cosa fare)

Mangiarsi le unghie non è semplicemente un'abitudine nervosa, ma può nascondere qualcos'altro: cosa sapere sulle cause e come fare per smettere.

Mangiarsi le unghie è da sempre associato al nervosismo, all’ansia nel senso più ampio del termine (come emozione e non come disturbo mentale). In realtà c’è molto di più dietro quest’abitudine e può rendersi importante chiedere un aiuto psicologico. Perché non si tratta solo di un gesto antisociale – a molte persone non piace vederlo fare o vederne le conseguenze – non si tratta solo di un abitudine antiestetica, ma le unghie rappresentano una protezione per le nostre dita e ci possono essere ricadute negative anche in termini di salute fisica.

Che cos’è l’onicofagia

In medicina, l’atto di mangiarsi le unghie è detto onicofagia. Il termine è una parola composta che viene dal greco antico e che traduce letteralmente l’espressione italiana. Come detto, non si tratta solo di un’abitudine: per questa ragione esiste un termine medico per indicarla.

Le cause dell’onicofagia

Mangiarsi le unghie, scrive El Pais, è un comportamento ripetitivo che insorge per regolare stati emotivi interiori come noia, frustrazione o lieve stress: si tratta di un comportamento automatico, che viene preceduto da un momento di tensione e seguito da una sensazione di sollievo – che tuttavia non dura a lungo. Purtroppo innesca un circolo vizioso, che viene rafforzato dalla ripetizione, fino a che il gesto non diventa un’abitudine.

Ci può essere anche una componente genetica nel fenomeno, tuttavia questo sintomo è collegato al mood delle persone perfezioniste caratterizzate da una bassa tolleranza alla frustrazione e una tendenza alle routine automatiche. Quindi pur essendo un fenomeno soggetto, nei luoghi comuni, allo stigma della mancanza di autocontrollo, in realtà ha radici molto più profonde, che andrebbero indagate con un aiuto psicologico, oltre che medico. Mangiarsi le unghie può infatti portare a deformità permanenti delle unghie stesse, favorire infezioni batteriche o virali e comportare problemi ai denti.

Le soluzioni per non mangiarsi le unghie

Come spesso accade in psicologia, anche il solo ammettere di avere un problema significa rivolgersi alla soluzione del problema stesso. Acquisire maggiore consapevolezza è infatti il primo passo per comprendere il perché della propria onicofagia e avviare un percorso di psicanalisi.

Lo psicologo o la psicologa è possibile che partano dal fatto che mangiarsi le unghie è il sintomo di un disturbo comportamentale ripetitivo. È piuttosto diffuso e si presenta anche in altre forme, come per esempio stuzzicarsi la pelle, stuzzicarsi le labbra e mordersi le guance. Come accennato prima, il fenomeno si verifica quando il cervello cerca sollievo da stress, noia, ansia o eccitazione, e si pone come una forma di auto-consolazione ciclica, che alla lunga può portare a problemi di salute o evitamento sociale da parte delle altre persone. E non c’è manicure che tenga (anche perché non sempre i professionisti e le professioniste dell’estetica possono fare qualcosa in merito).

Ci sono delle piccole strategie da adottare: c’è per esempio chi tiene le unghie molto corte e limate, oppure rimuove la pelle in eccesso (perché per alcuni e alcune non c’è niente di più stuzzicante di una pellicina sempre a portata di denti). Magari si possono applicare sui margini ungueali degli oli nutrienti, oppure utilizzare smalti indurenti dal sapore amaro, che facciano perdere la voglia di mangiarsi le unghie.

Ciò che resta più efficace, all’interno di un percorso di terapia cognitivo-comportamentale è il cosiddetto allenamento all’inversione delle abitudine. Per cui, attraverso altre azioni o esercizi di rilassamento, si è portati a fare qualcos’altro quando invece una persona vorrebbe mangiarsi le unghie. Nella pratica, un esempio: invece di mettere le dita in bocca, si stringono i pugni e si dispongono le braccia lungo i fianchi. È un metodo piuttosto efficace, tanto che si usa anche per la risoluzione dei tic motori.

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