Le proprietà del retinolo (e le sue controindicazioni)
Spesso leggiamo il suo nome sui cosmetici, ma sappiamo davvero cos'è il retinolo? Ecco le sue proprietà principali e anche le controindicazioni per usarlo correttamente.
Spesso leggiamo il suo nome sui cosmetici, ma sappiamo davvero cos'è il retinolo? Ecco le sue proprietà principali e anche le controindicazioni per usarlo correttamente.
Sentiamo spesso parlare del retinolo come di uno degli ingredienti principali di molti trattamenti cosmetici, capace di contrastare l’invecchiamento cutaneo e di favorire il rinnovo cellulare. Poche, però, sanno di cosa stiamo parlando davvero, e quali sono le proprietà intrinseche di questo elemento che è chiamato anche vitamina A.
La vitamina A è una vitamina liposolubile, che in natura si trova in diverse forme. Con il termine di vitamina A vengono indicati sia il retinolo che i suoi analoghi, detti retinoidi, di cui si conoscono almeno 1500 tipi diversi, tra naturali e sintetici.
La vitamina A si presenta in tre diverse forme: alcolica (retinolo), aldeidica (retinaldeide) e acida (acido retinoico). Anche i carotenoidi posseggono l’attività biologica della vitamina A, dato che possono fungere da provitamine (se ne conoscono almeno 600 tipi diversi, di cui solo il 10% possiede una simile attività); tra i carotenoidi, pigmenti vegetali, si trovano nell’organismo soprattutto: α-carotene, β-carotene, luteina, zeaxantina, criptoxantina e licopene, mentre gli alimenti di origine animale contengono soprattutto retinolo e suoi esteri (soprattutto il retinolo palmitato).
La vitamina A è infatti maggiormente presente negli alimenti di origine animale, soprattutto nel fegato e nella milza, seguiti poi da latte e derivati e uova. Dato che carne, latte e uova sono però ricchi di colesterolo si consiglia di assumerla principalmente tramite pesce e derivati, e tramite fonti vegetali.
I carotenoidi, da cui l’organismo ricava la vitamina A, sono particolarmente presenti nei tessuti vegetali e nei microorganismi fotosintetici. Tra i tessuti vegetali, ne sono particolarmente ricchi quelli a colorazione giallo-arancione (visto che questi fattori sono direttamente responsabili di questo tipo di colorazione) e quelli a foglia.
Assumere vitamina A è molto importante perché la sua carenza può determinare un’inibizione della crescita, la deformazione e la fragilità delle ossa, oltre che serie modifiche delle strutture epiteliali e degli organi riproduttivi. Questo accade perché la vitamina A regola la differenziazione degli epiteli mucosi, e una sua carenza causa la cheratinizzazione degli epiteli con un processo detto metaplasia squamosa, oltre che indurre anche secchezza della pelle e delle mucose respiratorie, digerenti e urinarie.
Un’altra importante alterazione dovuta all’insufficienza di vitamina A riguarda la funzione visiva, tanto che nei casi più seri di deficit vitaminico può anche comparire la cheratomalacia, ovvero la secchezza della congiuntiva e della cornea, che possono portare danni oculari permanenti fino alla cecità completa. Infine, la carenza di vitamina A può portare anche ad un aumento della mortalità materna in gravidanza.
Val la pena ricordare che, se non bisogna incappare in una carenza di vitamina A, bisogna però fare altrettanta attenzione a non eccedere nel suo consumo, evitando di assumere quantità troppo elevate degli alimenti o di integratori che sono ricchi di vitamina A, dato che, come abbiamo detto, è liposolubile e non idrosolubile. Ciò significa che si trova disciolta nella parte grassa degli alimenti in cui è contenuta ma, qualora venga assunta in una quantità che eccede il proprio fabbisogno, si accumula come riserva nel fegato, non riuscendo a essere eliminata con le urine, e generando un fenomeno chiamato ipervitaminosi, ossia un eccesso di vitamine che spesso è causato da un consumo eccessivo di integratori vitaminici, e che può causare effetti collaterali come nausea e dolori addominali!
Naturalmente, la vitamina A degli alimenti è differente rispetto a quella contenuta nei cosmetici, dato che questi ultimi contengono un tipo di retinolo creato in laboratorio, chiamato biotecnologico. Le proprietà anche cosmetiche del retinolo sono comunque interessanti e notevoli.
Il retinolo è comparso nell’industria cosmetica a partire dagli anni ’80, e da quel momento è diventato un elemento irrinunciabile per tutti i brand che si occupano di beauty. Come detto poc’anzi, è una grande arma per combattere l’invecchiamento della pelle, dato che stimola il rinnovo cellulare dei tessuti contrastando le rughe d’espressione e migliorandone anche l’idratazione e la produzione di sebo. Non va però confuso con l’acido retinoico, che è un altro derivato della stessa vitamina ma che è un vero e proprio farmaco, e che dunque può essere prescritto soltanto da un medico.
Questa è una delle principali ragioni per cui, spesso, si pensa che il retinolo sia una sostanza troppo aggressiva per la pelle, ma la sua funzione seboregolatrice è davvero molto importante e adatta soprattutto per chi ha la pelle grassa; tuttavia, al contempo, è anche molto indicato per chi ha la pelle secca, perché, specialmente nel caso in cui è contenuto in creme per il viso che hanno i ceramidi (ovvero delle sostanze che sono capaci di compattare la pelle) incrementa e stimola la rigenerazione cellulare, rimuovendo anche le cellule morte. Ecco perché la forma acida del retinolo risulta indicata per questi tipi di pelle: aprendo i pori, aiuta ad eliminare le impurità, risultando ottimo per contrastare i problemi di brufoli e acne ma, stimolando al contempo anche il rinnovo cellulare, è ideale per rendere la pelle maggiormente elastica e meno esposta al problema rughe.
Il retinolo è inoltre anche molto consigliato per combattere i segni conseguenti al photoaging, ossia l’esposizione ai raggi UV, poiché ha la capacità di neutralizzare la molecola che origina i radicali liberi, che sono la principale causa dell’invecchiamento cellulare.
Come abbiamo detto, spesso si pensa che il retinolo sia eccessivamente aggressivo sulla pelle, ma in realtà la percentuale che oggi si trova nei cosmetici varia appena dallo 0,1 all’1%, risultando così sicuro e ben tollerabile anche dalle pelli più delicate. Inoltre, le formule di nuova generazione dei prodotti che lo contengono sono caratterizzate da un suo rilascio progressivo, che lo rende ancora più tollerabile. Spesso viene usato in combinazione con vitamine come la C e la E, che ne aumentano le caratteristiche antiossidanti rendendolo ancora più adatto a combattere le macchie della pelle. Tuttavia, come ogni prodotto, anche il retinolo presenta delle controindicazioni: ad esempio, è fotosensibilizzante, ossia capace di acuire la sensibilità della pelle alla luce del sole, ma in questo modo, paradossalmente, assorbendo l’energia che viene trasmessa dalla luce, la aumenta e la amplifica, incrementando la produzione dei radicali liberi.
Insomma, mettere una crema o un prodotto a base di retinolo (che oggi si trova anche in molti prodotti di make-up, come rossetti o fondotinta) può far correre il rischio di arrossamenti cutanei se ci si espone al sole, per non parlare di irritazioni e allergie, disturbi che si possono manifestare indipendentemente dall’accompagnare o meno questo tipo di prodotti a un fattore di protezione solare.
Dunque, soprattutto in estate, è meglio usare i prodotti a base di retinolo la sera, o in occasioni in cui non si è esposti ai raggi solari: è preferibile quindi optare per creme e sieri da usare per la notte, e non per prodotti make-up da indossare durante il giorno. Anche l’uso di detergenti viso contenenti retinolo ha un grande punto a sfavore, ovvero il fatto che il tempo impiegato per la detersione del volto non è sufficiente affinché questa sostanza svolga la sua azione e, quindi, abbia davvero effetti benefici.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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