Tutta la verità sui parabeni
Usati in cosmetica, in cucina e nei prodotti di igiene per la casa, i parabeni sono potenzialmente molto dannosi per l'uomo. Tanto che persino la UE ne ha limitato l'utilizzo, e alcuni paesi li hanno totalmente banditi.
Usati in cosmetica, in cucina e nei prodotti di igiene per la casa, i parabeni sono potenzialmente molto dannosi per l'uomo. Tanto che persino la UE ne ha limitato l'utilizzo, e alcuni paesi li hanno totalmente banditi.
Tra gli ingredienti più discussi di numerosi prodotti, i parabeni sono componenti di moltissimi degli articoli farmaceutici, cosmetici e alimentari che abitualmente troviamo sul mercato e che acquistiamo con una certa regolarità.
Si tratta di una classe di composti organici aromatici, di cui fa parte l’acido 4-idrossibenzoico, chiamato anche acido para-idrossibenzoico, sinonimo da cui prendono il nome i suoi sali ed esteri. Ma perché da un po’ di tempo a questa parte sembrano letteralmente essere finiti nell’occhio del ciclone?
Da qualche mese, infatti, sempre più spesso leggiamo sulle confezioni di prodotti di cosmetica la dicitura “paraben free” o “senza parabeni”. Prima di capire perché sia scattata la “caccia ai parabeni”, cerchiamo anzitutto di comprendere precisamente di cosa stiamo parlando.
I parabeni sono un insieme di elementi chimici utilizzati come conservanti, per via delle loro proprietà battericide e fungicide.
Utilizzati soprattutto nella cosmesi, sono presenti, ad esempio, nelle creme idratanti per viso e corpo, negli shampoo, nei dentifrici, negli struccanti, nei detergenti intimi per adulti e bambini, ma anche nelle creme solari.
Il motivo per cui i produttori di cosmetici, farmaci e detersivi di igiene per la casa utilizzano i parabeni è proprio per la loro capacità di conservare alcuni prodotti, che assicura di mantenerne intatte qualità e sicurezza.
Questo risulta indispensabile perché, una volta aperte le confezioni, alcuni alimenti, medicinali e cosmetici, potrebbero subire delle contaminazioni da parte di funghi e batteri, che potrebbero compromettere il prodotto stesso e provocare a chi li usa infiammazioni, irritazioni e dermatiti cutanee.
Eppure il partito dei “contro” l’utilizzo dei parabeni è piuttosto nutrito, e i motivi per cui questi elementi sono osteggiati e sempre più evitati dalle case produttrici si possono facilmente riassumere.
Il motivo per cui la comunità scientifica ha sollevato più di una perplessità riguardo l’aggiunta dei parabeni in molti prodotti, riguarda principalmente la loro tossicità per l’organismo umano: numerosi studi e ricerche scientifiche hanno infatti ampiamente dimostrato che queste sostanze, una volta penetrate attraverso la pelle o direttamente nel corpo, attraverso il cavo orale, restano intatte nei tessuti accumulandosi così nel corpo.
Un altro punto a sfavore riguarda poi la sospettata cancerogenicità dei parabeni, che ne farebbero, è ovvio, un prodotto estremamente dannoso per la salute.
Per questo motivo la normativa europea ha regolato la concentrazione limite dei parabeni, la quale deve essere pari allo o,4% di sostanza pura e allo 0,8% di miscela nei prodotti cosmetici. Alcuni tipi, come l’E 216 e l’E 217, utilizzati nei prodotti alimentari, sono invece stati del tutto vietati. Nel dubbio, alcune nazioni, come la Francia, hanno deciso di bandirli totalmente, mentre altre, come la Danimarca, ne hanno interdetto l’uso per i prodotti per i bambini sotto i tre anni, più sensibili alle variazioni ormonali.
I sei principali parabeni che possiamo trovare indicati sulle etichette delle confezioni dei prodotti in commercio sono:
Come detto poc’anzi, l’Unione Europea si è mobilitata negli ultimi anni per fare chiarezza su queste sostanze, e dal 2014 la Commissione Europea ha vietato l’utilizzo di sette parabeni – isopropilparabene, isobutilparabene, fenilparabene, benzilparabene, pentilparabene, propilparabene e butilparabene – dopo che il Comitato Scientifico ha riscontrato un’insufficiente disponibilità di informazioni per valutare e affermare la sicurezza di questi sette conservanti.
Per evitare guai e rispettare le normative europee, sempre più brand di cosmesi hanno deciso di eliminare i parabeni dai propri prodotti, sostituendoli con alternative vegetali e biologiche, le quali non mancano.
Numerosi, ad esempio, sono i produttori di cosmetici organici, i quali sostengono che le tinture estratte da erbe organiche di alta qualità siano in grado di conservarsi per lunghi periodi, arrivando fino a due o tre anni senza aggiungere additivi. Alcuni dei prodotti senza parabeni, sono ad esempio, BiosLine – Biokap, tinta per capelli, la crema viso e corpo di La Bottega Eco & Logica, lo shampoo aloe e bisabobolo di Sante Naturkosmetik, il deodorante stick non profumato di La Via della Natura o il deodorante Green Beauty.
In ogni caso, occorre sempre prestare attenzione ai prodotti che si dichiarano 100% naturali, o alla stessa scritta “senza parabeni” o “paraben free”, poiché non sempre tale dicitura indica che i prodotti presentano formulazioni più sicure: al posto dei parabeni, infatti, potrebbero essere presenti altri additivi chimici altrettanto dannosi. Perciò controllate sempre attentamente le etichette, per identificare i singoli ingredienti della formulazione.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
Cosa ne pensi?