La nostra vita quotidiana spesso comporta una certa produzione di rifiuti. Non si tratta solo degli scarti del cibo e degli involucri, ma anche di tutto ciò che comporta una certa igiene da parte nostra. Lavare i nostri abiti inquina, lavare noi stesse inquina e perfino deodorarci. Certo, sappiamo che i deodoranti spray che abbondavano fino agli anni ’80 sono considerevolmente responsabili del buco nell’ozono, ma anche i deodoranti che non producono emissioni dannose inquinano, perché comportano una certa produzione (e conseguentemente uno spreco) di involucri in plastica. E allora come fare? Semplice: ricorrendo a un deodorante biosostenibile.

Si tratta di uno dei consigli di Erica, un’italiana che al momento vive in Australia, che da appassionata lettrice ha dapprima aperto il suo blog per condividere questa passione, per poi essere stregata anche dalla filosofia no waste:

Con mia sorpresa Bea non solo non era un hippie che viveva in un van che indossa vestiti spagliati dalla più improbabili stampe ( questo e come mi sono sempre immaginata le persone attivamente impegnate nelle tematiche ambientali) ma anche una professionista con un lavoro a tempo pieno che ha trovato un modo di vivere senza produrre rifiuti senza sganciarsi della vita nel ventunesimo secolo. […] Per me è stata una rivelazione e ho realizzato che continuare a vivere la mia vita impegnata con un lavoro a tempo pieno e allo stesso tempo fare qualcosa per il pianeta era possibile, semplice, stimolante e anche affascinante e emancipante .

Sul suo profilo Instagram dà una serie di consigli su come vivere green, dal cibo ai vestiti fino ai riciclo creativo e anche il deodorante biosostenibile, s’intende. In uno dei suoi aggiornamenti sul social network ha esplorato l’argomento relativo al deodorante biosostenibile da un punto di vista microbiologico. Sfogliando questa gallery inoltre potrete conoscere questo e gli altri interessantissimi consigli di Erica.

Sai che l’odore del corpo si verifica quando sudi, ma non a causa del sudore? – ha scritto Erica su Instagram – Sulle ascelle vive una popolazione di microrganismi che mangia le secrezioni dalle ghiandole e rilascia molecole volatili che causano l’odore del corpo. […] La tua pelle ha un pH abbastanza acido. I batteri vivono anche sulla nostra pelle e crescono bene e felici a pH neutro o leggermente acido. Così, quando cambiamo il pH rendendolo più alcalino, rallentiamo un po’. […]
Due dei deodoranti a scarto zero più usati sono le pietre di allume e il bicarbonato di sodio e funzionano entrambi modificando il pH delle ascelle. Io personalmente uso una pietra d’allume, non ho un cattivo odore, ma non ho nemmeno l’odore di fiori. Semplicemente non odoro. Ma se vuoi sentire l’odore di qualcosa, puoi usare un mix di bicarbonato di sodio, amido di mais, olio di cocco e oli essenziali a scelta. Allora, perché abbiamo bisogno di deodoranti commerciali? Finché possiamo usare uno dei due metodi (o forse ne sapete di più?) Non abbiamo bisogno di deodoranti che sono venduti nella plastica. I deodoranti commerciali furono lanciati all’inizio del 1900 da una campagna pubblicitaria che promuoveva l’idea che l’odore del corpo rendesse le donne poco attraenti. Naturalmente ci sono molti fattori coinvolti nell’odore corporeo (età, livelli ormonali, dieta), quindi tieni presente che ciò che potrebbe funzionare molto bene per me potrebbe non farlo per te. Ma non mollare, continua a cercare alternative!

Puoi non puzzare ed essere attraente senza uccidere il pianeta
Fonte: Instagram @ librettoreviews
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