Piercing al sopracciglio: tante varianti e qualche rischio

Piercing al sopracciglio: tante varianti e qualche rischio
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Il piercing al sopracciglio è da sempre uno dei più gettonati, soprattutto tra le più giovani. Benché sia un piercing piuttosto comune è bene essere a conoscenza dei rischi in cui si incorre, se ci si affida a mani sbagliate: infatti, se fatto in modo scorretto può provocare danni spiacevoli, dalla semplice infezione alla compromissione dei nervi presenti sul sopracciglio.

Piercing al sopracciglio: come si fa?

Il piercing al sopracciglio va fatto con un angolo di 40 gradi rispetto alla parte più esterna dell’occhio, per non rischiare di arrecare danni ai nervi.

Fate sempre molta attenzione agli strumenti che utilizza il piercer. Ago, pinza e cannula (quella che entra all’interno del sopracciglio per creare il foro) devono essere perfettamente sterilizzati. Oppure bisogna assicurarsi che la confezione monouso venga aperta dinanzi a voi. Prima di procedere con la foratura bisogna sempre disinfettare la zona in modo da eliminare sporcizie varie.

Una volta fatto il piercing, è importante non toccarlo per qualche giorno, limitandosi a passare (con le mani pulite) una crema che ammorbidisca la pelle e permetta di far passare il rossore. Bruciore e gonfiore i primi giorni sono normali, ma devono rientrare nel giro di poche settimane. Se ciò non dovesse accadere e questi sintomi dovessero persistere a lungo, potrebbe indicare un “rifiuto” del piercing.

Assolutamente bandita è la pistola che si usa comunemente per bucare le orecchie, che è uno strumento poco igienico e quindi pericoloso, perché non può essere sterilizzato. Nessun piercer professionista la userebbe mai per un sopracciglio, dunque attenzione anche a questo dettaglio.

Piercing al sopracciglio: tipologie

Sull’angolo che si forma sull’arcata sopracciliare, verso la coda del sopracciglio o più vicino al naso: qualcuno fa il piercing all’attaccatura del sopracciglio! Insomma, le possibilità sono diverse così come le tipologie tra cui scegliere. Il piercing più diffuso è il cosiddetto “ferro di cavallo” che alle estremità può presentare o le doppie punte o le doppie palline. Le alternative sono il cerchietto, magari colorato, oppure la barra dritta e la barra curva. Quest’ultima è quella che meglio si adatta al sopracciglio e che i piercer solitamente consigliano.

Per quanto riguarda i materiali, ne esistono sia in acciaio, decisamente più economici, che in materiali ben più pregiati, compreso l’oro e l’argento. E per chi volesse veramente esagerare e non avesse intenzione di badare a spese, si può scegliere un piercing-gioiello, impreziosito da pietre o addirittura diamanti.

Esiste poi una variante soprannominata anti-eyebrow: il piercing si posiziona accanto all’occhio, tra la guancia e il sopracciglio.

Piercing al sopracciglio: rischi, avvertenze e cura

Molto importante è scegliere un piercer competente, che lavori in uno studio a norma di legge che segue le corrette misure igieniche del caso. Se non si sta bene attenti si può incorrere in problematiche serie, a cominciare dal rischio di infezione fino a danni seri ai nervi, se chi compie l’operazione è una persona poco competente e poco attenta.

Nel primo caso per correre ai ripari è sufficiente trattare la parte con un disinfettante e in pochi giorni l’infezione e il dolore spariscono. In caso contrario bisogna rimuovere il piercing.

Il secondo caso è decisamente più problematico. Bisogna rivolgersi al medico, per non compromettere in modo permanente i nervi della palpebra e non riportare seri danni all’apparato visivo.

Bruciore, gonfiore e comparsa di pus prolungati sono chiari segni di un “rifiuto” del piercing. Il corpo non riconosce quel corpo esterno e attiva le sue difese. In tale situazione, bisogna immediatamente rimuoverlo, ma non è detto che la colpa sia del piercer che ha eseguito male il lavoro. C’è anche la possibilità che sia il corpo stesso a non sopportare quello “stress”.