Sono donne con gravi disabilità fisiche o con malattie croniche, donne spesso insicure del loro aspetto e che non sempre riescono a sentirsi a proprio agio nei vestiti o in lingerie.
American Eagle le ha letteralmente spogliate, in tutti i sensi, delle loro percezioni negative su se stesse e delle paure rispetto a quel che la società possa pensare di loro, e le ha rese protagoniste, già a partire dal 2018, di una meravigliosa campagna per Aerie, la linea di lingerie, che celebra l’accettazione della diversità e il body positive. Il risultato è una serie di immagini davvero di grande impatto che, però, non sono rimaste fissate solo nella pubblicità.
La cosa veramente particolare è che adesso, nello shop online dell’azienda di Pittsburgh, a indossare e mostrare i pezzi della collezione, si ritrovano proprio quelle stesse modelle che hanno preso parte alla campagna che, così, cessa di essere solo un’operazione di marketing e apre alla vera inclusione.
Del resto, sempre più brand con il tempo stanno iniziando a comprendere l’importanza di abbattere determinati cliché legati all’estetica ma, soprattutto, di parlare di tabù come l’handicap o la disabilità. Per farne punti di forza e smetterla di considerarli come tematiche oscure di cui non si parla per pudore.
Speriamo quindi che la scelta, sempre più condivisa dalle aziende, di mostrare modelli assolutamente “normali” per promuovere le proprie linee prenda sempre più piede, coinvolgendo altri marchi; anche perché, i dati parlano chiaro, e raccontano ancora di una vera e propria ansia sociale generata dall’immagine corporea che si ha, come testimoniato dalla rivista Psychologist nel 2017, soprattutto in virtù del forte ruolo influenzatore giocato, ad esempio, dai social, su cui compaiono quotidianamente influencer e modelli dai fisici perfetti.
Non per tutti è facile capire che queste immagini sono spesso e volentieri modificate da programmi ad hoc, così si finisce solo con il sottoporsi a massacranti paragoni in cui, inevitabimente, si risulta la parte perdente.
Ora, più che mai, vogliamo incoraggiare le donne di tutto il mondo a sentirsi autorizzate ad abbracciare le proprie qualità uniche e le proprie personalità
Ha spiegato la presidente del brand American Eagle, Jennifer Foyle, motivando le ragioni della campagna.
Che ha riscosso un immediato successo proprio sui social, ricevendo moltissimi commenti di apprezzamento.
Sfogliate la gallery per vedere le foto della campagna.
Una campagna in nome dell'inclusività
La campagna di American Eagle fa parte di Aerie, la sua linea di intimo, ed è partita già nel 2018 coinvolgendo donne con vari problemi, dalla disabilità fino a malattie croniche.
Abby, sulla sedia a rotelle
C’è, ad esempio, Abby Sams, che ha 21 anni ed è in sedia a rotelle.
Sono tutte sullo shop online
Tutte le ragazze che si sono prestate per la campagna figurano anche come modelle nello shop online del brand.
C'è anche un hashtag
American Eagle ha dedicato anche un hashtag alla campagna, #AerieReal.
Canoni diversi
Le donne della campagna Aerie incarnano tutte diversi tipi di bellezza, sia per fisicità…
Un messaggio per tutte le donne
… Che per età, comprendendo davvero tutte le donne.
Chelsea, campionessa di paralimpica
Chelsea Werner, nata con la sindrome di Down, è campionessa paralimpica di ginnastica e role model.
Come sono state scelte
Nel 2018 American Eagle ha lanciato un casting particolare, invitando le utenti dei suoi canali social a inviare un video in cui spiegassero in che modo #AerieReal avrebbe dovuto rappresentare la bellezza in tutte le sue forme.
In tantissime hanno risposto all'appello
Circa 2000 donne hanno risposto all’invito del brand, e alla fine 57 sono state selezionate come protagoniste della campagna.
Tutte le taglie
Come si può vedere, le immagini della campagna, disponibili sullo shop online, “accontentano” davvero tutte le taglie.
Le reazioni dei social
Dopo che le immagini sono state pubblicate su Reddit, molte persone hanno commentato la campagna. Un utente, con il soprannome di leviOsa_, ha detto:
Sono un’adolescente, ho 17 anni, ho passato l’adolescenza vedendo solo modelle che sono magre o che assomigliano a Kim Kardashian o ad Ashley Graham. E non è una brutta cosa, è molto meglio rispetto a ciò che offriva il settore anche solo dieci anni fa. Tuttavia, sono modelli che sembrano essere stati photoshoppati, che sembrano seguire una dieta e un esercizio specializzati e così irraggiungibilmente perfetti. […]
È un'iniezione di fiducia per tutti
Questa è una delle prime campagne che utilizza modelle che sono persone reali. Usare persone che assomigliano davvero a me – con smagliature, lentiggini e cicatrici incluse… Non posso sottolineare quanto sia importante che i brand continuino a sfidare gli standard tradizionali di bellezza nella moda femminile e maschile. Aiuta la nostra fiducia molto più di quanto chiunque, incluso noi stessi, possa mai aspettarsi.
Tutti devono sentirsi rappresentati
Il messaggio è chiaro: non si tratta di dedicare una collezione alle taglie forti, ma di far capire che tutti devono poter essere rappresentati nel mondo, anche dalla moda.
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