"Faccia da cortisolo", troppo stress può davvero cambiare i tratti del viso?

C'è sempre più preoccupazione per la cosiddetta faccia da cortisolo, un presunto effetto dello stress a lungo termine: cosa c'è di vero e cosa sapere per la propria salute.

I social media a volte diffondono delle informazioni mediche su cui occorre fare chiarezza. Uno di questi è il fenomeno chiamato “faccia da cortisolo”. Vale la pena ribadire che quando si hanno perplessità sul proprio stato di salute, è bene consultare un medico o una medica: anche qui daremo informazioni di massima, ma è preferibile sempre chiedere un consulto di fronte a dubbi sullo stato e sul funzionamento del proprio organismo.

Faccia da cortisolo: che cos’è?

La “faccia da cortisolo” consiste in un gonfiore del viso che si presume essere legato allo stress e quindi a elevati livelli di cortisolo: si tratta per lo più di una diceria diffusa sui social network. Quanto c’è di vero? Da un lato, è importante tenere sotto controllo i livelli di cortisolo, dall’altro l’endocrinologa Kathryn Weaver ha spiegato su Right As Rain:

Qualche anno fa, era la carenza di cortisolo una grande preoccupazione.

Cos’è il cortisolo e come funziona

L’altro nome con cui è conosciuto il cortisolo è “ormone dello stress”. Ma non è necessariamente una cosa brutta, perché questo ormone ha un ruolo nella regolazione di zuccheri e grassi nell’organismo, nel metabolismo, nella risposta immunitaria e nel legame tra frequenza cardiaca e pressione sanguigna. C’è un picco di cortisolo a poca distanza dal risveglio, e poi il livello diminuisce mano a mano che trascorre il tempo da svegli, tuttavia in situazioni di stress il livello sale, provocando, tra le altre cose e sul lungo periodo, gonfiore al viso. In altre parole, i picchi insoliti di cortisolo non si devono verificare ogni tanto per giungere al gonfiore, ma devono essere continuativi e periodici negli anni. Tuttavia si tratta di un processo graduale ed è difficile che venga notato a occhio nudo. Dice tuttavia ancora Weaver:

Se si notano cambiamenti preoccupanti nel corpo, è opportuno monitorarli e comprenderne l’evoluzione. Sarebbe pericoloso attribuirli allo stress e al cortisolo alto perché di solito non accade e potrebbe esserci qualcos’altro che potrebbe sfuggirvi.

Cortisolo e sindrome di Cushing

I picchi anomali di cortisolo periodici si verificano tuttavia anche in altri casi, come nel caso di alcune malattie lievi e quando si assumono farmaci come il prednisone. In quest’ultima situazione, ovvero l’assunzione di farmaci, il fenomeno prende il nome di sindrome di Cushing, e passa quando termina la terapia farmacologica. Tra le cause però ci sono anche tumori alle ghiandole surrenali e all’ipofisi. Esporsi a periodi di stress continuato potrebbe tuttavia dare gli stessi sintomi di questo fenomeno per via degli alti livelli di cortisolo, ma non si è strettamente di fronte alla sindrome di Cushing (tanto che viene chiamata pseudo-Cushing). Illustra Weaver:

La pseudo-sindrome di Cushing è rara, ma se si verifica, la osserviamo in persone con problemi di salute mentale cronici e gravi, come depressione refrattaria, schizofrenia grave e disturbo da consumo di alcol cronico, grave e non trattato.

I sintomi della sindrome di Cushing sono, oltre al gonfiore al viso:

  • ridistribuzione del grasso su stomaco, viso, tra il collo e le spalle;
  • formazione insolita e frequente di lividi e sanguinamenti;
  • rossore in viso;
  • maggior frequenza nell’insorgere delle infezioni;
  • ritenzione idrica;
  • ipertensione;
  • diabete.

Quando chiedere un consulto medico

Per capire se si ha un elevato o un basso livello di cortisolo, dovranno essere effettuati esami specialistici: esami del sangue, delle urine, della saliva, risonanza magnetica o tac. Ma non è solo il cortisolo alto a dare problemi: quando il cortisolo è basso si è di fronte al morbo di Addison e quindi l’ipofisi non produce abbastanza corticotropina, l’ipotalamo nel cervello non funziona correttamente o il sistema immunitario attacca le ghiandole surrenali. Un bel po’ di problemi insomma, come chiarisce Weaver:

Ci sono recettori del cortisolo praticamente in ogni organo del corpo, quindi ogni organo è soggetto ai suoi effetti.

Tra i sintomi ci sono vertigini, perdita di peso, disidratazione, pressione bassa, dolori muscolari, scurimento della pelle e affaticamento. Tra le conseguenze invece ci sono insufficienza renale, malori e nei casi peggiori la morte.

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