Asos mette al bando Photoshop: ecco le vere foto delle modelle in bikini
Asos mette al bando Photoshop. Il risultato? Dai corpi delle modelle bellissime si intravedono i "difetti" (se così vogliamo chiamarli!)
Asos mette al bando Photoshop. Il risultato? Dai corpi delle modelle bellissime si intravedono i "difetti" (se così vogliamo chiamarli!)
L’estate, pur con tutti i suoi lati positivi, per molte di noi rappresenta anche un momento di vero e proprio panico, legato, inevitabilmente, alla nostra forma fisica, e alla temutissima prova costume da cui, volente o nolente, non possiamo scappare (sempre che non si decida di trasferirsi in qualche segretissima località di montagna dove del bikini non si ha proprio bisogno). Comincia inesorabile la caccia al costume perfetto, o perlomeno a quello che ci faccia sentire meno depresse, ma l’impresa, talvolta, si rivela meno facile del previsto, vuoi un po’ per paranoie nostre, vuoi perché molti brand sembrano pensare solo a prototipi di donna filiformi.
E, inutile dirlo, l’autocritica impietosa e feroce a cui ci sottoponiamo – spesso, onestamente, anche in maniera troppo veemente – viene amplificata all’infinito dal costante paragone con modelli estetici praticamente perfetti, dalle immagini di ragazze a cui sta bene tutto e su cui non spicca neppure il minimo difetto, da corpi che sembrano scolpiti e gambe chilometriche dove, nemmeno usando la lente d’ingrandimento, si intravede il benché segno di cellulite o la più piccola smagliatura.
E poco importa che ormai abbiamo capito che non è tutto oro ciò che luccica, che le immagini che ci vengono proposte su cataloghi e cartelloni pubblicitari, sparsi in ogni dove lungo le strade delle città, sono “aggiustate” ad hoc, grazie a luci che mettono in risalto ciò che va evidenziato e sapientemente nascondono quel che non si dovrebbe vedere, oppure a veri e propri ritocchi con Photoshop, questo non ci basta per rallentare la nostra autostima in picchiata libera: vorremmo sempre e comunque avere la pancia piatta che non abbiamo, il sedere tonico che vediamo mancarci, il seno pieno e rotondo che sogniamo da una vita. Eppure, di esempi che hanno “smascherato” la realtà delle foto modificate ce ne sono a bizzeffe, e spesso vengono anche da chi ha fatto, proprio dell’aspetto fisico, una professione, come nel caso della modella Alice Basso.
Ultimamente sembra comunque che molti marchi, anche prestigiosi, stiano ripensando le proprie campagne pubblicitarie proprio in virtù di una specie di “battaglia” contro le manipolazioni di Photoshop e altri programmi di modifica delle immagini, e a favore di una bellezza autentica e naturale, che non abbia paura di mostrare anche i “difetti”, assolutamente normali, delle modelle scelte. Come a dire: “Sono bellissime ma non sono perfette”.
L’ultima è stata Asos, brand britannico specializzato nell’e-commerce, che nel presentare la nuova linea di costumi da bagno ha deciso di lasciare le foto delle modelle completamente al naturale, senza il minimo ritocco. Il risultato? Le (poche) smagliature delle ragazze sono proprio in bella mostra!
Asos – si legge – segue una politica che lo porta a non modificare artificialmente le fotografie delle modelle per cambiare il loro aspetto.
Il risultato, va da sé, è stato decisamente apprezzato dalle utenti di Internet, che sui vari social hanno ri-postato le foto delle ragazze non ritoccate con commenti entusiastici e di approvazione.
Adoro il fatto che non abbiano ‘grattato’ via le sue smagliature.
Dice questa ragazza. Mentre un’altra aggiunge
Sinceramente amo Asos per non aver modificato le smagliature della modella.
Ci troviamo davanti a un’inversione di tendenza rispetto a ciò a cui eravamo abituate, o si tratta solo di un caso sporadico di brand “onesto”? Il tempo, forse, ci darà la risposta, ma per il momento sembra davvero che anche le grandi marche abbiano dato un’importante svolta verso la normalità. Aiutando, forse, le donne “comuni” a ritrovare almeno un briciolo di autostima.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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