Ne abbiamo parlato tante volte, in modi diversi.
Ma l’incubo anoressia è sempre presente, e anche se lo star system pare impegnarsi sempre di più per proporre modelli estetici sani e con le curve, non è tutto oro quel che luccica.

La malattia psico-fisica più letale degli ultimi anni continua ad uccidere, lentamente e senza pietà.
Una malattia che può avere diverse cause, dall’insicurezza, ad un difficile rapporto con la madre, al disfmorfismo.

I siti pro-ana non aiutano, per questo, il web, dovrebbe mostrare più spesso l’anoressia per quel male tremendo che è.

Scrivere nero su bianco le storie di chi non è sopravvissuto, può aiutare ad allontanare il pericolo anoressia, ma mai, come in questo caso, il potere delle immagini può essere più efficace.

(foto: Web)
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Lei è Kate Chilver, il caso conosciuto come il più eclatante di anoressia.
Kate è morta a 31 anni, pesando solamente 29 chili.
Una battaglia, mai vinta, mai combattuta a sufficienza, iniziata a soli 12 anni
I suoi organi non rispondevano più, la malattia li aveva uccisi.
Le arterie erano in parte necrotizzate e non lasciavano affluire il sangue così come parte dell’intestino e dello stomaco.

 

(foto: Web)
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Isabelle Caro, famosa grazie ad una fotografia per la pubblicità progresso di Oliviero Toscani. Una fotografia contestata, accusata di incoraggiare le ragazze all’emulazione.
Isabelle aveva un difficile rapporto con la madre, che dopo la sua morte, piena di sensi di colpa, si tolse la vita.
La madre si era separata dal marito quando Isabelle aveva solo quattro anni. La donna si lega alla bambina in modo viscerale e malato, dandole il significato di una rivalsa personale per il fallimento avuto come moglie.
Quando la figlia cresce, la madre cerca di evitare il suo cambiamento. Quando la figlia prenderà la sua strada, lei si sentirà nuovamente fallita.
La figlia asseconda volentieri la mamma per non dispiacerle e se la madre le fa indossare vestiti molto piccoli, lei evita di mangiare per non crescere.

(foto: Web)
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(foto: Web)
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Valeria Levitin invece ha 41 anni, pesa 25 chili, come un bambino, ed è considerata, ad oggi, la donna vivente più magra del mondo.
Da subito istruita a vedere nelle calorie il male. A sedici anni si trasferisce con la madre e il suo compagno in America e rifiuta sempre di più il cibo.
Valeria vive senza zucchero e carboidrati.
Nel 1994 vince il titolo di Miss Chicago ma per inseguire il sogno della moda, continua a dimagrire.

“Questo non è un gioco o uno scherzo: è la vita. Voglio condividere la mia storia per avvertire chi soffre del mio stesso male e le loro famiglie, evitando così che si compia per altre il mio stesso destino. L’anoressia mi ha resa sola, non attraente e repellente per le persone attorno a me

Nonostante la percentuale sia ancora bassa, anche gli uomini soffrono di anoressia.

(foto: Web)
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Il fotografo polacco Andrzej Dragan è famoso per lavorare molto le fotografie in post produzione per farne dei veri ritratti ma afferma:

“Una sola delle foto che ho fatto, per esempio, è assolutamente vera: è il ritratto di una ragazza anoressica, una modella di diciotto anni, molto bella e alta, ma estremamente magra. Non sono quasi intervenuto, in post produzione. Ho lasciato l’immagine così com’era. E questa è una delle foto cui le persone credono di meno!“

 

(foto: Web)
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“Qual è il parassita più resistente? Un batterio? Un virus? Una tenia intestinale? No, un’idea. Persistente, contagiosa…
Una volta che si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un’idea pienamente formata, compresa, si avvinghia qui dentro, da qualche parte.”

Questo è l’anoressia.
Un parassita che quando non ti toglie la vita, ti succhia le energie e ti frastorna la mente per sempre,

finchè morte non vi separi.

 

(foto: Web)
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