Yes di Etam: Questi reggiseni post mastectomia sono un sì alla bellezza delle donne. Tutte

Yes di Etam: Questi reggiseni post mastectomia sono un sì alla bellezza delle donne. Tutte
@Etam Instagram
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Parlare di seno non vuol dire solo discutere di bellezza, ma anche di inclusività. Soprattutto per quelle donne che un seno – o entrambi- non ce l’hanno più a causa di un cancro.

Il marchio francese Etam ha pensato proprio a loro, con una campagna per la nuova linea di reggiseni post mastectomia Yes di Etam che lancia un messaggio ben preciso: tutte possono essere belle, tutte possono indossare modelli femminili, tutte possono concedersi pizzi e merletti, modelli a balconcino e bralette. In pratica tutte possono tornare a sentirsi sexy, anche dopo un tumore.

Scegliere l’intimo e in particolare il reggiseno dopo una mastectomia può diventare sfidante e non solo da un punto di vista puramente estetico. Spesso è un modo per ricominciare, per riprendersi dopo la malattia, per tornare a parlare col proprio corpo e per dire Sì a tutto quello che verrà dopo.

La campagna di Etam non a caso si chiama yes!, un motto di gioia più che un’affermazione. “Un grande Sì, un modo per affrancarsi dai limiti imposti, dai diktat, dalle barriere mentali. Un sì per essere se stesse” si legge sul profilo Instagram del marchio. Che ha anche scelto sette donne e muse speciali come testimonial dei suoi nuovi modelli di reggiseno post mastectomia: oltre a raccontare una storia di moda, di ricerca di tessuti e di cura nella produzione, dietro gli scatti in intimo di Carole, Sabrina, Lydie, Anaïs, Angélique, Karine e Cindy ci sono le storie delle donne che hanno combattuto il tumore al seno, ciascuna a loro modo.

I reggiseni di Etam sono pensati per sostenere, grazie a un sistema di tasche presenti in ciascun modello, ogni tipo di protesi. I tessuti sono morbidi, lavorati in cotone organico e microfibra per garantire il comfort necessario alla pelle.

L’appello di Etam non si rivolge a una nicchia, ma è un inno alla body positivity e alla self-acceptance per tutte, perché “solo dicendo un grande Yes si superano i limiti e le barriere mentali“. Questo vale per ognuno, non solo per le donne che hanno subito una mastectomia. Ma alla base di questo lancio c’è anche il capovolgimento di un modello di bellezza che impone simmetria e fugge dalle imperfezioni evidenti. Se si pensa al numero di donne che decidono di non sottoporsi all’intervento di ricostruzione del seno dopo un tumore, il discorso acquisisce nuovi significati: inclusività vuol dire parlare anche a loro, raccontare la storia di tutte. Sì, anche grazie a un reggiseno.

Non è la prima campagna di donne con cicatrici che ci mettono la faccia (e il corpo) per parlare della malattia e di come l’hanno combattuta, ma le collezioni come quelle di Etam non sono mai abbastanza. Sono un sì alla bellezza senza punti di riferimento, senza confronti. Un sì alla vita dopo il cancro. Un sì al proprio corpo, comunque sia la sua forma. Basta un capo di lingerie per fare tutto questo? A volte è più che sufficiente.