É la mia prima foto in tanti anni di social, dove mi faccio vedere in costume. Gambe, cosce, pancia, culo, braccia in bella vista, senza dover trovare una posa strategica per camuffare i miei punti critici. Si perché mi sono rotta il cazzo, (concedetemi l’espressione colorita), di continuare a leggere post di gente che dall’alto di non si sa quale piedistallo, si permette di sentirsi superiore rispetto a chi come me, non ha un fisico scolpito! E sticazzi aggiungerei… Non lo voglio il fisico scolpito, un tempo mi aggrovigliavo la testa, lo stomaco e il cuore perché non mi capacitavo di questi chili di troppo e di queste forme abbondanti. Chi mi conosce, conosce anche la mia storia e chi non mi conosce, eccola qui. Ho 30 anni e 7 anni fa, il 14 aprile 2011 sono entrata in sala operatoria pesando 115 chili. Ho subito un intervento chiamato sleeve gastrectomy, dove mi è stato asportato l’80% dello stomaco, che nel giro di due anni, mi ha permesso di perdere 40 kili. Si perché io ho scelto quello che era il meglio per me in quel momento, avendo vissuto per anni il fallimento e la frustrazione di andare dai dietologi e fallire alla 3 settimana di regime. Ma questo é il mio percorso, discutibile o meno, mi ha portato ad essere quella che sono, sicuramente più in salute di prima, fisica e mentale, ma ancora con quei chili di troppo con cui ho imparato a convivere e che schiacciano le male lingue ignoranti. Perché chi giudica senza sapere e per il gusto di ferire è solo un ignorante frustrato. Da aprile, ho cominciato un percorso con personal trainer e nutrizionista e sono felice, semplicemente perché ho trovato la formula giusta fra serenità, scarico di tensione e attività fisica che mi aiuta nel mio lavoro sedentario. Non punto al lato B perfetto, ma al lato C, quello del cuore, del cervello e della caparbietà! Le mie illustrazioni spesso rispecchiano ciò! Voglio usare la potenza dei social, per ricordare a chi come me, che ha vissuto o vive con i chili di troppo o  troppo poco per dire una cosa semplice:
Non fatevi mai mettere i piedi in testa dagli sfigati. Mangiateveli, come fareste con un bel gelato!
Bodyshaming is for losers

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Un post condiviso da Adry De Martino ♥️ Illustrator (@adry_de_martino) in data:

Questo post, condiviso dall’illustratrice Adry De Martino sul suo account Instagram nel luglio del 2018, ci ha particolarmente colpite. La potenza delle sue parole racchiude tutta quella serie di sentimenti, la frustrazione, la rabbia, la voglia di fregarsene dei giudizi altrui, che ogni persona che, almeno una volta nella vita sia stata giudicata per il peso, conosce benissimo.

Già, perché troppo spesso e in maniera troppo superficiale pensiamo che le questioni di peso degli altri siano un affare di tutti, e ci sentiamo per questo in diritto di commentare o giudicare, talvolta senza neppure misurare più di tanto le parole. E allora via al valzer del “Hai messo su qualche chilo?”, “Se solo dimagrissi un po’… Sei così bella di faccia!”, oppure, sul lato opposto, alle frasi sulla scia di “le ossa lasciamole ai cani”, “sei uno scheletro”, “ma guarda che gambe, sembrano due manici di scopa!”.

Non tutte hanno il coraggio di Adry, che quando ha fatto qualcosa, lo ha fatto solo ed esclusivamente per se stessa.

Ho 30 anni e 7 anni fa, il 14 aprile 2011 sono entrata in sala operatoria pesando 115 kili. Ho subito un intervento chiamato sleeve gastrectomy, dove mi è stato asportato l’80% dello stomaco, che nel giro di due anni, mi ha permesso di perdere 40 kili. Si perchè io ho scelto quello che era il meglio per me in quel momento, avendo vissuto per anni, il fallimento e la frustrazione di andare dai dietologi e fallire alla 3 settimana di regime. Ma questo é il mio percorso, discutibile o meno mi ha portato ad essere quella che sono, sicuramente più in salute di prima, fisica e mentale, ma ancora con quei kili di troppo con cui ho imparato a convivere e che schiacciano le male lingue ignoranti.

L’abbiamo sentita perché potesse raccontarci qualcosa in più di lei, del senso di quel post e dei sentimenti che voleva trasmettere postando quell’immagine e scrivendo quelle parole.

Il post è nato in un momento in cui la mia popolarità cominciava a farsi sentire – ci dice – Ho sentito l’esigenza di aprire una parentesi su quello che è Adry oltre all’illustrazione. Volevo trasmettere forza e dire a chiunque fosse inciampato nel mio post o nel mio profilo, fra i miei lavori, che se sono arrivata a questo grado di consapevolezza e di serenità lo devo grazie a tutte le volte in cui sono caduta e mi sono rialzata, ma soprattutto negli ultimi anni devo ringraziare la mia più grande passione, ossia il disegno, perché mi ha aperto tanto il cuore e mi ha fatto capire che la gente prima di guardare le mie cosciotte, guarda quello che so fare e come riesco a trasmetterlo.

Adry è infatti un’eccezionale illustratrice, che ha ideato due serie su Instagram, #diariodibordoillustrato e #ritrattidipancia; nei suoi disegni c’è tanto di lei, non solo nel tratto che celebra le curve femminili e nella dolcezza quasi un po naïf dei volti, ma soprattutto in quello che i suoi disegni cercano di trasmettere.

Cerco sempre di veicolare attraverso ciò che sono io, quello che voglio trasmettere nelle mie illustrazioni. Di base mi piace disegnare personaggi estremi, che non rispettano i classici canoni estetici dettati dal modello greco. Io stravolgo sempre tutto, perché è proprio in quella bizzarria che trovo il massimo godimento.
Mi piace disegnare donnine grassottelle, le trovo ironiche, interessanti e sicuramente meno noiose di un classico figurino fashion che tutto ha tranne che l’empatia.

Adry ha cominciato disegnando corpi di donne in lingerie, associati a dei messaggi scritti.

Una sorta di vademecum contro gli stereotipi , alimentatore di autostima – spiega – Successivamente ho allargato il campo a corpi interi e personaggi, che spesso non hanno bisogno di grandi parole, comunicano piacere, ironia e non banalità. Insomma un po’ quelli che sono i miei valori.

Fra i suoi tanti progetti “work in progress” c’è anche quello dei “Tatuaggini coraggiosi”, un percorso iniziato nel 2018 che Adry oggi porta avanti con orgoglio e buona volontà.

Ho intrapreso un percorso come apprendista tatuatrice – ci racconta – L’ho fatto per poter spaziare con le mie illustrazioni, dando loro la possibilità di essere disegnate a vita sul corpo umano.
È come se avessi voluto dargli una vita, animata, che segue la vita della persona che lo porta, vive con lei i giorni belli e quelli brutti, esperienze importanti e la morte.
Mi piaceva l’idea dell’associazione ‘tatuaggini’ (che dà l’idea di qualcosa di piccolino e delicato, quasi infantile) alla caratteristica del coraggio (quindi qualcosa di grande e forte).
Chi si tatua un tatuaggino coraggioso di base è una persona che ha già idea di quello che vuole e viene da me non per un semplice tatuaggio, ma per quel tatuaggio.

L’idea di piccola e delicata, ma al contempo coraggiosa, è del resto la stessa che ci ha dato Adry. Delicata al punto da soffrire per le parole altrui, ma coraggiosa a sufficienza per capire che la vita è sua, e che, in fondo, deve andare bene solo a una persona: se stessa.

In gallery, abbiamo raccolto alcune delle sue strepitose illustrazioni.

"Mi sono rotta di chi si sente superiore a me. Non lo voglio il fisico scolpito!"
instagram @adry_de_martino
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