5 gesti con cui mi sono trasformata nella donna bella che non pensavo di essere
Qualunque donna, credo, conosca quella sensazione di disagio che si prova quando esce a buttare la spazzatura in una mise orribile invocando l'invisibilità; così come ha presente il suo contrario: la sicurezza e il benessere che si provano quando ci si sente a posto con se stesse.
Ho un naso troppo largo, un viso che finisce in un mento sporgente e una bocca non male solo finché non ride, e allora addio armonia. Ma questa è la mia descrizione di me, che per la maggior parte della mia vita non ha corrisposto a quella degli altri visto che, più di una volta, con mio grande stupore, più persone mi hanno trovato bella.
Del resto, quanti di noi sanno essere oggettivi con se stessi?
Se la verità sta nel mezzo, forse, per cercare di avere un’opinione equilibrata di noi dovremmo fare una media tra chi ci vede belli in modo assurdo, con l’occhio non sempre imparziale dell’amore, e noi che siamo più portati a sentirci in oscillazione tra schifo, mai abbastanza o troppo qualcosa.
L’equilibrio, nel mio caso, si materializza da sempre nelle parole di mia madre: “Bella? Non sei bella. E neppure brutta. Sei normale”. Ché superato il trauma da unico “scarrafone non bello a mamma sua”, ma soprattutto l’adolescenza, è un ottimo punto di vista per vedere le cose: sono normale, con i difetti che continueranno a non piacermi in fotografia, e alcune peculiarità che invece, a volte, mi fanno dire “dai, non sei poi così male”.
Salvo quando ti rendi conto di esserti fatta prendere da mille cose sempre più importanti di te e, guardandoti allo specchio, ti vedi in bianco e nero.
Quando cioè il “sono normale e va bene così” non è più empowerment, ma è diventato un “sono anonima, anche a me stessa”. Ed è a questo punto che ho chiesto l’intervento di M., amica nonché farmacista di fiducia e grande appassionata di tutto ciò che è beauty, che al mio “non mi aspetto ovviamente di diventare Bar Rafaeli”, mi ha risposto un saggio e rassicurante: “Non devi e non puoi. Ma puoi essere la versione migliore di te e piacerti”.
Ed è così che, in una domenica di pioggia a casa di questa cara amica, ho scoperto che ci sono gesti e piccole cose, che qualcuno potrebbe essere tentato di reputare facezie superficiali, che possono farci in realtà bene al cuore e all’anima, e al nostro modo di vedere noi stesse.
Sono stati 5 gesti, quasi come atti magici, a trasformarmi nella donna bella che non ricordavo di essere da un po’.
1- Scrub al viso, via le cellule morte
Quando M. mi ha chiesto quando fosse stata l’ultima volta che ne avevo fatto uno non ho saputo rispondere.
Sulla mia pelle se ne stavano abbarbicati, a suo dire, cellule defunte chissà da quanto, inquinanti, olii e altre schifezze a rendere il tutto di un color smog cittadino.
Specchiarmi subito dopo è stato, effettivamente, come far mettere i colori a una fotografia in bianco e nero.
2- Maschera e Patch occhi, perché ok voler bene alle rughe, però…
Siamo state circa 30 minuti, io e M, con le maschere sotto gli occhi e sul viso, preparandoci prima un tè e poi facendo facce e selfie buffi con addosso i Booster Patch Eyes e la Booster Patch Mask in tessuto Hydrogel Crioattivo ad azione antiage di Somatoline Cosmetic. E, già per quel tempo intimo di chiacchiere e risate tra amiche, questa mia insolita pausa beauty merita gratitudine, oltre che stupore per il mio record personale.
Già, perché, complice la tecnologia a effetto asciutto di queste maschere, per la prima volta sono riuscita a rispettare un tempo di posa senza impazzire o per il fastidio di sentirmi fradicia (soprattutto d’inverno!), o perché quello che avrebbe dovuto stare sul mio viso si era espanso ovunque al mio primo movimento.
Del resto, mentre io esponevo a M. la mia romantica visione per cui i segni del tempo sulla pelle altro non sono che vita, la firma di notti insonni per fare l’alba o accudire qualcuno, risate a bocca a aperta o le lacrime di un addio; M. a sua volta mi ha fatto notare che
a) ci sono pezzi di vita – vedi il tipo che faceva il cascamorto con entrambe a nostra insaputa – di cui fare volentieri a meno;
b) “Meglio occuparsi di quello che deve ancora venire, no?”.
Punto di vista interessante, che potrei dire mi ha convinta quando, togliendo maschere e patch all’acido ialuronico, non riuscivo a spiegare al mio stupore perché i miei occhi erano così evidentemente decongestionati e la mia pelle così idratata e compatta, da sembrare rimpolpata dall’interno.
3- Il trucco-non trucco per chi ama (o no) truccarsi
Io mi trucco poco, non perché non mi piacciano make-up più marcati, ma su di me mi sembrano carnevalate mal riuscite.
Del resto avevo chiesto a M. di rendermi una persona presentabile, non Lady Gaga, e di insegnarmi un modo essenziale per truccarmi in 4 minuti la mattina o quando devi uscire all’improvviso e vorresti sentirti un minimo in ordine.
La sequenza proposta da M. è stata essenziale ma, a mio avviso, efficacissima: un filo di correttore sotto gli occhi, un fondotinta della stessa tonalità della mia pelle, un velo appena di cipria trasparente minerale e poi due segreti essenziali, la matita nera nella rima interna ma dell’occhio superiore, e quella bianca in quella inferiore, a ingrandire lo sguardo. Per concluder solo un po’ di rimmel.
4 – Vestiti per piacere a te stessa
“Davvero ti piaci con quei pantaloni e quella maglia?”.
Mi ha chiesto M., appena arrivata.
No, certo che no, le ho risposto. Ma per stare in casa e uscire a fare la spesa o a fare una passeggiata infrasettimanale va benissimo, no?
Il suo sguardo mi ha detto di no. Quindi mi ha portata davanti all’armadio, a scegliere qualcosa che mi facesse sentire comoda, alias non a disagio perché eccessivo o formale, ma con cui mi piacessi. Sì, anche solo per andare a fare la spesa.
Ed è a questo punto che M. non mi ha fatto scoprire, semmai ricordare, il solo modo che abbiamo per essere belle e che è:
5 – Essere bella per te stessa
Sembra retorica, ma non lo è.
Come i talenti, i cm di altezza, la capacità logica e mille altre cose, anche la bellezza, fermo restando che davvero ne esista una oggettiva, ci è stata distribuita in modo diverso.
Ma esiste la possibilità di valorizzarci, di compiere piccoli gesti di cura, non necessariamente per essere belle per qualcuno, ma per noi stesse. Senza che serva un’occasione per poterci guardare allo specchio e pensarci belle.
Qualunque donna, credo, conosca quella sensazione di disagio che si prova quando esce a buttare la spazzatura in una mise orribile invocando l’invisibilità; così come ha presente il suo contrario: la sicurezza e il benessere che si provano quando ci si sente a posto con se stesse.
Anche senza un abito elegante o i tacchi o il trucco.
A volte bastano pochi gesti. Dei capelli raccolti, ma con cura; una maschera a distenderci il viso e a renderci più piacevoli a noi stesse e, quindi, più consapevoli, più fiduciose, più pronte ad affrontare cadute, successi, incontri, imprevisti, vita.
Somatoline Cosmetic si impegna da oltre 15 anni nella ricerca scientifica per offrire prodotti altamente innovativi e dall’efficacia clinicamente dimostrata, che rispondono alle esigenze di bellezza di viso e corpo.
Da quando sono diventata mamma sono convinta che le donne abbiano i super poteri.
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