"Perché ho fotografato 19 uomini, donne e bambine senza uno o più arti"

"Perché ho fotografato 19 uomini, donne e bambine senza uno o più arti"
Fonte: Zebedee Models | Elise Dumontet
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Una lezione sull’essere a proprio agio con il proprio corpo. Ce la dà la fotografa Elise Dumontet, che ha realizzato uno shooting con i modelli della Zebedee Models. Si tratta di mannequin da 2 a 54 anni, tutti accomunati da una caratteristica fisica: l’essere senza arti.

Si tratta di una caratteristica diversificata dall’uno all’altro modello: c’è a chi manca una mano, a chi l’intero avambraccio, chi non ha il piede oppure la gamba e così via. Per alcuni si tratta di una questione congenita, per altri di un’amputazione seguita a un incidente stradale o a una malattia come cancro o meningite.

Tutti questi modelli senza arti però hanno anche dell’altro in comune: amano se stessi e la propria immagine profondamente (e come è giusto che sia). Si tratta di una rappresentazione eccezionalmente positiva dell’essere umano, che di solito appare perfetto – e finto grazie ai programmi come Photoshop – nei servizi fotografici.

La bellezza dell’umanità è proprio questa: la capacità di adattamento, di sentirsi a proprio agio anche quando si viene percepiti come diversi, anche se i numeri dicono tutt’altro. Le persone senza arti sono una minoranza sì, ma non insignificante. Come riporta BoredPanda, ci sono 30milioni di persone al mondo che hanno subito un’amputazione, solo 100mila nel Regno Unito, dove avvengono circa 5mila amputazioni all’anno.

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Sappiamo tutti – spiega Zoe Proctor, direttrice dello shooting – che contano le rappresentazioni positive, nelle arti, nella moda e nei media. Queste persone possono probabilmente contare sulle dita di una mano quante volte si siano viste rappresentate. Come ci si dovrebbe sentire se la scarpa dovesse trovarsi sempre sull’altro piede?

Sfogliamo insieme la gallery e scopriamo le storie di questi modelli.