Questa è la storia di Brooke Birmingham e di una società estremamente superficiale e insensibile.

Cattiva nei confronti di chi non è “oggettivamente bello”.

Brooke ha deciso di raccontare tutta la verità e di denunciare la rivista Shape, specializzata in diete e fitness.

Poche settimane fa, la rivista chiese a Brooke di raccontare la sua esperienza, il suo cambiamento e la sua grande perdita di peso ottenuta grazie ad alcune diete lette nella rivista, condividendo il suo pensiero nella sezione “Success Story”.

La ragazza ha subito accettato: la sua storia avrebbe potuto essere di ispirazione a molte altre ragazze con problemi di peso.

Il magazine e Brooke si sono accordati per un’intervista: la ragazza ha raccontato di come la sua vita è cambiata, ha dato alcuni consigli per perdere peso più facilmente e poco dopo ha inviato anche un paio di fotografie per mostrare la sua trasformazione.

Pochi giorni dopo, dalla redazione arriva una mail in cui il giornalista ringraziava Brooke per la disponibilità, spiegando però che il direttore del magazine desiderava  un’altra foto da allegare nell’intervista, magari vestita.

Brooke aveva inviato una sua foto in bikini,  una fotografia dove era evidente la perdita di peso, ma anche il crollo del fisico, l’eccesso di pelle che faticava a scomparire dalla pancia e dalle braccia.

Chili persi, certo, ma l’aspetto non era dei migliori.

Brooke però non se ne vergognava, quella era lei, e quella foto rappresentava al meglio tutto il suo percorso. Quello che era diventata. 

(foto:Web)
(foto:Web)

Su Shape Magazine ci sono moltissime donne in bikini, è proprio quello il valore aggiunto.

Eppure la fotografia di Brooke era stata rifiutata, ritenuta poco adatta alle pagine patinate. Una verità che andava omessa.

Brooke non ha accettato le condizioni del direttore e ha risposto al magazine, sostenendo che la realtà sulla sua perdita di peso era quella foto e quella foto, insieme a tutto quello che è stato, non doveva essere censurata.

Molti chili persi, ma un corpo che ha ancora bisogno di tanto lavoro fisico, per essere modellato.

Insomma, l’altra faccia delle diete.

La corrispondenza tra il giornalista e Brooke va avanti per giorni. L’intervistatore non demorde e continua ad insistere sul farsi inviare una foto nella quale Brooke indossasse almeno una maglietta. Dimostrare come una donna possa perdere tanti chili è una pubblicità incredibile per l’azienda Shape, ma Brooke accusa la rivista di mentire e ritoccare fotografie che dovrebbero invece dimostrare la realtà al cento per cento e soprattutto mandare un messaggio diverso, ovvero, che bisogna accettarsi sempre per come si è.

Chi ha deciso quali sono i limiti della bellezza?!

Chi ha stabilito le regole della “perfezione!”?!

Brooke ora si sente frustata e molto arrabbiata.

Forse Shape dovrebbe togliere tutte quelle foto in bikini, decisamente false, e mostrare invece quelle di Brooke, reali nella loro imperfezione.

Un corpo così può donare speranza alla gente, senza però illuderla.

Si è sani anche senza addominali d’acciaio e lo sforzo della donna dovrebbe essere premiato, in ogni caso.

Brooke ce l’ha messa tutta, ha stravolto il suo regime alimentare, si è impegnata anche nei giorni più duri, senza mollare mai.

(foto:Web)
(foto:Web)

Peccato però, che nonostante le belle parole con cui ci si riempie la bocca, si vive ancora in una società dove il bello è irraggiungibile e dove le imperfezioni non vengono accolte come un qualcosa in più.

Bisognerebbe essere tutte vestite uguali, con la stessa fisicità, gli stessi capelli, lo stesso modo di camminare.

In un mondo come il nostro sembra vietato essere normali, avere la pancia, essere goffi.

Chi non rientra nei canoni prestabiliti dovrebbe solo vergognarsi, proprio come è stato chiesto a Brooke.

Dopo aver odiato per anni il suo corpo, la richiesta di inviare una foto vestita, ha fatto tornare Brooke nel baratro della depressione e soprattutto dell’insicurezza.

Ma non ha ceduto. E la sua storia su Shape non è mai stata raccontata. L’ha fatto lei sul suo blog, e ora ci siamo noi a donarle tutto il nostro sostegno.

Allegando anche le foto che qualcun altro non ha voluto rendere pubbliche.

Forza Brooke.
Siamo con te.

(foto:Web)
(foto:Web)

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